Al Niguarda murale contro la violenza sulle donne

Il mito di Dafne, la ninfa trasformata in pianta di alloro per non aver accettato l’amore di Apollo, tocca il tema dell’amore non ricambiato e ci ricorda le drammatiche conseguenze che possono derivare dalla forzatura di un sentimento.
È nato da queste riflessioni il murale intitolato “Corteccia” e inaugurato in occasione della festa della donna all’Ospedale Niguarda di Milano, come dono dell’Associazione Telefono Donna.

L’autore dell’opera, l’argentino Francisco Bosoletti, ha scelto di rappresentare il mito di Dafne, in particolare traendo ispirazione dalla scultura di Gian Lorenzo Bernini, per marcare il concetto che la violenza non va mai tollerata.

Del resto, i numeri dei maltrattamenti parlano chiaro. In Italia riguardano oltre il 31% della popolazione femminile, una donna su tre.
Esiste la violenza fisica, psicologica, economica, esiste lo stalking e tutte queste forme sono spesso associate a isolamento e chiusura verso l’esterno, con reticenza da parte delle vittime a parlarne per vergogna o paura.

L’immagine di Dafne vuole anche ricordare che c’è chi può andare in soccorso e offrire rifugio a queste donne, come Telefono Donna, il Centro antiviolenza che ha permesso la realizzazione di questa opera e che da 25 anni al Niguarda garantisce un servizio h24. L’Associazione è un punto di riferimento per quante sono in difficoltà, un luogo sicuro in cui aprirsi e trovare aiuto. Offre ascolto telefonico e accoglienza, assistenza psicologica e legale, counseling, orientamento al lavoro e gestisce alcune case rifugio.