Al Policlinico di Milano ha aperto un nuovo reparto clinico dotato di 14 posti letto e interamente dedicato alla ricerca e alla cura delle malattie infettive: non solo Covid-19, ma anche AIDS, antibiotico-resistenza, sperimentazione di vaccini, sepsi grave e, più in generale, ricerca scientifica e insegnamento sulla gestione delle emergenze infettive a livello globale.
Il reparto è integrato nell’Unità Operativa di Malattie Infettive diretta dal dott. Andrea Gori, dove lavora il team di riferimento per la ricerca scientifica contro gli agenti patogeni. Il loro studio più recente, appena pubblicato, ha dimostrato che è possibile dimezzare la mortalità dei pazienti con iper-infiammazione polmonare causata da Covid-19 grazie a una combinazione di farmaci modulanti il sistema immunitario e farmaci cortisonici.

«La volontà di creare questo nuovo reparto», spiega Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico di Milano, «è frutto di una strategia pianificata da tempo, già prima dell’avvento di Covid-19, con l’obiettivo di integrare l’attività clinica con la ricerca scientifica e l’insegnamento, i nostri tre pilastri.
Questi 14 posti letto sono stati concepiti per avere un’arma in più contro malattie molto diverse tra loro, come AIDS, epatiti, infezioni sostenute da patogeni resistenti agli antibiotici. Ora però si rivelano determinanti anche contro il Covid-19, su cui abbiamo già in corso numerosi studi scientifici e sperimentazioni cliniche. Questa scelta si è rivelata vincente, grazie anche alla forte integrazione con diverse nostre discipline mediche, tra cui Pneumologia, Centri Trapianti e Terapia Intensiva».

«Il nuovo reparto dispone di una dotazione altamente tecnologica», spiega Gori, «con stanze connesse a strumenti di telemetria e sorveglianza video, e su un team di infettivologi esperti.
Grazie a speciali filtri e alla pressione negativa siamo in grado di ricoverare in sicurezza pazienti con patologie fortemente contagiose, di creare isolamenti protettivi per pazienti fragili, di fare diagnosi e trattamento delle infezioni complesse, in particolare contro i germi multi-farmaco resistenti e la sepsi grave.
Inoltre, abbiamo grandi competenze nella gestione dei chemioterapici antinfettivi e siamo in grado di portare a un uso più razionale di farmaci, a un minore abuso delle terapie innovative ad alto costo e di contenere gli effetti collaterali».

Al nuovo reparto si affiancano percorsi infettivologici dedicati alla prevenzione, alla diagnosi e alla cura di HIV e alla gestione di pazienti con infezioni complesse o con sistema immunitario compromesso in seguito a trapianto, fino alla chemioterapia e alle terapie con farmaci immunomodulanti.
Inoltre, per i pazienti presi in carico sono attivi un Centro Prelievi dedicato e un Servizio di terapia infusionale che permette di accorciare le degenze permettendo un ritorno a casa più rapido ed efficiente.
A queste attività si associa anche il Servizio di distribuzione farmaci, che fornisce per esempio gli antiretrovirali contro HIV. Un servizio, questo, che durante la pandemia e il lockdown ha reso possibile la continuità delle cure per i tanti pazienti che hanno avuto bisogno di farmaci salvavita.