Alzheimer: prevenire è meglio che curare

campus_bicoccaAlcune terapie innovative per la prevenzione e la cura del morbo di Alzheimer sono state presentate presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca in occasione del convegno NeuroMi. Grazie a una combinazione di Pet e di una particolare puntura lombare sarà infatti possibile individuare la presenza di beta-amiloide sia nel liquido cerebrospinale sia a livello cerebrale. La beta-amiloide è una proteina in grado di assalire i neuroni, distruggendoli e determinando quindi la demenza. L’accumulo di tale proteina, fortunatamente, precede anche di anni le prime avvisaglie di demenza: ciò significa che può essere individuata per tempo, andando a indicare con precisione i soggetti che svilupperanno demenza. Accanto alle nuove frontiere della diagnosi, sono state presentate anche nuove terapie capaci di ridurre la produzione di beta-mieloide, se non, come nel caso degli anticorpi, di farne regredire l’accumulo.

«La nostra speranza è che nei prossimi anni la diagnosi di malattia di Alzheimer non sia una sentenza inesorabile di una patologia devastante e progressiva, ma la comunicazione di un possibile rischio al quale si può far fronte con nuove terapie, attualmente in fase sperimentale», dice Carlo Ferrarese, direttore scientifico di NeuroMi, il Centro di Neuroscienze di Milano fondato nel 2014 dall’Università di Milano Bicocca.

Stefania Somaré