La crisi dei Pronto Soccorso italiani è iniziata ben prima della pandemia, ma quest’ultima ha peggiorato le cose. Più di un Pronto Soccorso è a rischio di chiusura per mancanza di personale. Chi opera in queste realtà è sottoposto a turni massacranti per coprire la giornata.
Se a ciò si aggiunge che il Pronto Soccorso è il luogo in cui più facilmente avvengono le aggressioni contro i sanitari e in cui il servizio ospedaliero più oggetto a denunce, si capisce perché sono sempre meno gli operatori sanitari che vogliono lavorarci. Non ultimo, chi lavora in Pronto Soccorso viene spesso pagato meno rispetto ad altre specialità e ha diritto a un solo weekend libero al mese. Eppure il Pronto Soccorso è un servizio essenziale per l’ospedale e per il territorio.
Anaao Assomed ha più volte sottolineato lo stato dei Pronto Soccorso, chiedendo che si faccia qualcosa per tenerli in vita. Di recente è arrivato l’ultimo appello che ha la forma di una lettera aperta, rivolta al ministro Speranza. A scriverla, la Commissione nazionale Emergenza-Urgenza Anaao Assomed, che già nelle prime righe parla di «condizioni disumane per i pazienti e disumane per gli operatori».
La lettera ripercorre prima gli ultimi passi della Commissione, come l’elaborazione di un decalogo necessario di provvedimenti già sottoposto al Ministro, a seguito del quale è scaturito il decreto sull’indennità aggiuntiva per medici e infermieri di Pronto Soccorso. Provvedimento tanto desiderato quanto incompleto, dato che non include tutto il personale del Sistema 118.
Eppure, il Sistema del 118 è parte integrante del Sistema per l’Emergenza-Urgenza e dovrebbe essere oggetto di attenzioni, mentre anche questo sta pagando per la carenza di personale oltre che per «assetti organizzativi frammentati e spesso improbabili». E così il personale inizia a dimettersi, anche perchè all’estero i nostri medici e infermieri ricevono un trattamento migliore.
Dicono da Anaao Assomed: «il grosso degli investimenti previsti con il PNRR andrà per rinforzare la sanità sul territorio: giusto principio, tante volte invocato come strumento per evitare i congestionamenti dei Pronto Soccorso. Il rinforzo del territorio, però, ha bisogno di tempo, ha bisogno di creare spesso strutture e risorse partendo da zero. Perciò la pressione sui Pronto Soccorso, sull’intero sistema dell’emergenza, non potrà cessare a breve».
Ecco gli interventi necessari richiesti nella lettera, firmata da Sandro Petrolati, coordinatore della Commissione Emergenza-Urgenza di Anaao Assomed.
«Ripopolare gli ospedali di posti letto e personale, dare dignità al lavoro degli operatori riconoscendo un tangibile e stabile incremento economico, alleviare i pesanti turni degli operatori riconoscendo riposi compensativi aggiuntivi, riconoscere che lavorare nell’emergenza–urgenza è un lavoro usurante, allargare la piattaforma formativa consentendo anche agli ospedali di essere luogo per la formazione di specialisti di concerto con le università, revisionare ulteriormente la giurisprudenza per tutelare il delicato lavoro di chi opera nell’emergenza–urgenza, che non deve essere esposto a valanghe di azioni giudiziarie più o meno pretestuose ma che, anche laddove giustificate, andrebbero rapportate alle condizioni di lavoro e alle responsabilità oggettive non dipendenti da negligenza o imprudenza».
Stefania Somaré