Al momento la strategia di contenimento della pandemia messa in atto nel mondo è fatta di distanziamento sociale, uso di mascherine, frequenti lavaggi delle mani, disinfezione.
Uno studio brasiliano ha ricercato il miglior tipo di approccio tra distanziamento sociale costante, intermittente o in discesa sul lungo periodo, partendo dal presupposto che si dovrĂ  convivere con il virus per mesi (Kennedy DM, Zambrano GJ, Wang Y, Neto OP. Modeling the effects of intervention strategies on Covid-19 transmission dynamics [published online ahead of print, 2020 May 15]. J Clin Virol. 2020;128:104440. doi:10.1016/j.jcv.2020.104440).

I ricercatori hanno quindi preso in considerazione 4 magnitudini di distanziamento sociale (5%, 10%, 15% e 20%), due finestre temporali (40 e 80 giorni) e due livelli di cautela personale (30% e 50%) e hanno effettuato una modellazione con il metodo Susceptible-Exposed-Infected-Recovered (SEIR) modificato, basato non su 4 ma su 8 compartimenti: paziente suscettibile, non suscettibile, esposto, infetto, ospedalizzato, critico, morto e ricoverato.
Lo studio si è basato sulla situazione statunitense e quindi sui relativi numeri.

Il sistema ottenuto è stato risolto in Matlab con il metodo numerico di quarto ordine Runge-Kutta e il modello realizzato si è dimostrato efficace nell’analizzare la situazione osservata.

Dei 48 scenari analizzati dal team di studio, quello migliore in termini di gestione della pandemia è stato ottenuto con una riduzione delle misure di sicurezza, in termini di distanziamento sociale effettuata ogni 80 giorni, con un minimo di protezione individuale al 50%, a evidenziare che il comportamento del singolo cittadino e il rispetto delle misure indicate è fondamentale.
Seguendo questo modello, secondo gli autori sarĂ  possibile evitare nuovi picchi di contagio e quindi mettere in sicurezza non solo i cittadini, ma anche gli ospedali e, in particolare, le Terapie Intensive.

Stefania Somaré