Assobiomedica: «Bisogna favorire la crescita delle start up»

A Milano il Centro Studi Assobiomedica ha presentato un nuovo portale nazionale che intende favorire la collaborazione tra imprese, start up e centri di ricerca nel campo delle tecnologie sanitarie per promuovere anche a livello internazionale l’innovazione italiana. Delle oltre 200 start up censite il 67% sono spin off universitarie. Si tratta di un tessuto di imprese composto da quasi 800 produttori diretti, oltre 150 contoterzisti e più di 200 multinazionali a capitale estero che potrebbero essere interessate a collaborazioni nel nostro Paese. Questi dati esprimono le potenzialità di un settore spesso sottovalutato ma che potrebbe creare maggiore sviluppo. «Le tecnologie per la salute», ha detto Carlo Castellano, vicepresidente di Assobiomedica, «sono un’area di grande sviluppo a livello mondiale sotto il profilo dell’innovazione scientifica, tecnologica e di mercato. Le start up hanno bisogno di un ecosistema in cui università, centri di ricerca e imprese portino competenze». I due database presentati – uno dedicato alle start up italiane, l’altro alle innovazioni scientifiche e tecnologiche ed entrambi consultabili sul sito di Assobiomedica – hanno forti potenzialità sia per le imprese sia per il sistema salute. Parliamo, infatti, di un settore con un mercato interno che vale 8,6 miliardi di euro e impiega oltre 52mila addetti, con un fatturato complessivo di 16,8 miliardi di euro.