Assobiomedica: siringa nazionale falso mito per risparmi in sanità

239395SDCCMYK35È di qualche giorno fa la notizia che Consip intende indire entro marzo una Gara Unifica per l’acquisto di siringhe aghi e di altri diciotto tra beni e servizi, provvedimento che è stato presentato come un atto che porterà risparmi in sanità e uniformità tra le Regioni. Rapido il commento di Assobiomedica, nella persona del suo presidente, Luigi Boggio, che con un comunicato stampa del 16 gennaio dichiara: «è comodo e facile usare la siringa come emblema degli sprechi, quando il rischio più grande è dimenticare il paziente e la qualità delle cure e dell’assistenza in nome di risparmi che risolvono ben poco». Ma quanto vale il mercato delle siringhe in Italia? Solo lo 0,02% della spesa sanitaria totale, comunica Assobiomedica, quindi troppo poco per diventare emblema degli sprechi. La questione non è essere contrari alle gare centralizzate, ma evitare che queste portino a una corsa al ribasso dei prezzi, che potrebbe arrecare più danni che benefici al Sistema Sanitario. In effetti Boggio ha sottolineato che «Assobiomedica non è contraria agli acquisti centralizzati, soprattutto quando consentano di ridurre i costi amministrativi e burocratici delle procedure. Occorre però che questi vengano effettuati tenendo in considerazione che i dispositivi medici non sono beni di largo consumo, ma rappresentano fattori produttivi sofisticati, dalle cui caratteristiche e modalità di impiego nei processi sanitari dipende la qualità delle prestazioni di assistenza sanitaria erogate ai cittadini. La stessa siringa presenta venti differenti tipologie e altrettante di aghi, che si differenziano a seconda dell’ambito di applicazione e hanno caratteristiche tecniche diverse e in taluni casi anche molto sofisticate: siringhe di sicurezza o siringhe “verdi” a basso impatto ambientale». La questione, quindi, è riportare il paziente al centro delle analisi di bisogno di acquisto e aprire all’innovazione. Ma per fare ciò «è necessario che sia riconosciuto alle professioni sanitarie un importante ruolo nel processo decisionale di acquisto, e non si guarderà principalmente al prezzo nei criteri di aggiudicazione», prosegue Boggio, che conclude sottolineando un altro aspetto importantissimo quando si parla di dispositivi medici. «Speriamo, inoltre, che le gare nazionali non puntino alla massificazione degli acquisti perché è impossibile standardizzare dispositivi ad alto contenuto tecnologico spesso salvavita, che sono stati studiati per plasmarsi sulle specifiche esigenze del paziente».

Stefania Somaré