Banca del latte materno al San Giuseppe di Milano

1All’interno dell’Ospedale San Giuseppe di Milano ha aperto la nuova Banca del Latte materno che raccoglie il latte prodotto in surplus da mamme “generose” per destinarlo ai bimbi che più ne hanno bisogno, ovvero i neonati prematuri e quelli che presentano alcune patologie specifiche. Il latte di mamma, infatti, è molto più di un alimento: i suoi fattori biologici proteggono da molte malattie, anche a lungo termine, e stimolano lo sviluppo di vari organi e apparati. Pertanto, se per il bambino sano il latte rappresenta il nutrimento ideale, per molti bambini nati pretermine o affetti da patologia, è da considerare un vero e proprio supporto terapeutico. Spesso, però, sono proprio le madri di questi neonati ad avere difficoltà a fornire loro una quantità di latte adeguata, soprattutto se il piccolo non può essere alimentato direttamente al seno. In questi casi, ecco venire in soccorso delle neomamme la Banca del Latte, che si occupa proprio della raccolta, del trattamento, della conservazione e della distribuzione del latte umano, grazie al contributo prezioso di mamme donatrici volontarie. Le donatrici – madri in ospedale durante la degenza post partum o madri che allattano a domicilio e che hanno latte in eccedenza – vengono selezionate dopo colloqui informativi e accertamenti di laboratorio atti a escludere alcune patologie infettive. Il personale della Banca del Latte fornirà loro indicazioni precise sulle precauzioni da prendere in vista della raccolta del latte e fornirà dei contenitori sterili atti alla sua conservazione. Il latte donato viene poi pastorizzato, analizzato in laboratorio e congelato dalla stessa Banca del Latte che lo rende gratuitamente disponibile all’uso per i bambini critici, non solo interni, ma anche esterni all’Ospedale San Giuseppe, per i quali venga fatta motivata richiesta medica. Il latte della banca verrà infatti utilizzato per soddisfare le necessità dei bambini con allergia, intolleranza alle proteine del latte vaccino, malattie metaboliche, insufficienza renale, diarrea intrattabile, sindrome dell’intestino corto e rialimentazione dopo interventi chirurgici.