Cardiopatie congenite negli adulti: un percorso assistenziale ad hoc

Cardiopatie congenite negli adulti: un percorso assistenziale ad hoc
Antonio Amodeo

Il 14 febbraio scorso, in occasione della giornata mondiale delle cardiopatie congenite, sono stati presentati i risultati dei primi cinque anni del Percorso Clinico Assistenziale del Policlinico Gemelli di Roma, denominato “Grown Up Congenital Heart”, o più semplicemente GUCH.
La necessità di avviare percorsi dedicati agli adulti con cardiopatie congenite nasce dai miglioramenti della cardiologia che oggi riesce a far sopravvivere circa l’80-85% dei bambini che nascono con cardiopatie congenite, circa 8 ogni 1000 nuovi nati.

Il dottor Gianluigi Perri, cardiochirurgo e referente del Percorso del Gemelli, ha sottolineato: «si tratta di una popolazione del tutto nuova di soggetti» ed è quindi necessario trovare modo di prenderli in carico.

Il professor Massimo Massetti, direttore dell’UOC di Cardiochirurgia del Gemelli, e il professor Antonio Amodeo, responsabile ECMO e Assistenza Meccanica Cardiorespiratoria e Trapianto di cuore artificiale dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, confermano: «la crescente popolazione di adulti con cardiopatie congenite impone ai medici cardiologi e ai cardiochirurghi di confrontarsi con nuove problematiche.
Gestire questa sfida richiede un approccio multidisciplinare, con un’intensa interazione tra le figure professionali che operano nell’ambito della cardiologia e cardiochirurgia pediatrica e quelle che invece si occupano della sfera adulta».

Negli ultimi 5 anni il Percorso GUCH ha seguito 420 pazienti con età superiore ai 18 anni con cardiopatia congenita. Tali pazienti sono giunti al percorso da varie realtà: la maggior parte dall’Ambulatorio del Gemelli dedicato, ma anche da altri Ospedali, tra cui il Bambino Gesù, e da altri reparti del Policlinico romano. Importante osservare anche che 116 di questi pazienti sono giunti da altre regioni e 30 addirittura da altri Stati. Diverse anche le modalità di intervento per questi pazienti. 61, tutti a media o alta complessità, sono stati sottoposti a intervento chirurgico. In 7 casi con la collaborazione di specialisti della Johns Hopkins University di Baltimora e in 2 della Mayo Clinic (USA). Ovviamente tra gli adulti con cardiopatie congenite ci sono anche donne che hanno desiderio di diventare mamme: il percorso dimostra che è possibile. 45 donne in gravidanza sono state gestite dall’apposito ambulatorio GUCH Rosa, in collaborazione con il reparto di Patologia Ostetrica del Gemelli, e tutte sono riuscite a portare felicemente a termine la gravidanza.

Stefania Somaré