Chirurgia Toracica di Padova, nel 2018 eseguiti 30 trapianti di polmone

Sono 30 i trapianti eseguiti nel 2018 presso il Centro di Chirurgia Toracica dell’Azienda Ospedaliera/Università di Padova, dato che segna un nuovo record per il centro.

Equipe-di-Chirurgia-Toracica-Padova

Dalla sua nascita, nel 1995, ad oggi, nel Centro sono stati effettuati 444 trapianti di polmone. Di questi, il 34% ha riguardato casi di fibrosi cistica, il 13% di BPCO (principalmente casi di enfisema polmonare), il 41% di pneumopatie fibrosanti e il 12% di altre indicazioni.
Concentrandosi sul solo 2018, si vede invece che la fibrosi cistica è scesa al 23%, mentre le pneumopatie fibrosanti sono salite al 54%. Sta quindi aumentando nel tempo il numero dei pazienti trapiantati per fibrosi polmonare, che sono quelli più complessi da gestire.

Il Centro, il cui direttore è il professor Federico Rea, si avvale di 2 equipe di trapiantatori e prelevatori che, alternandosi, assicurano al programma di trapianto polmonare una continuità per 24 ore al giorno nei 365 giorni dell’anno.

Dal 2002 la Chirurgia Toracica dispone del sistema Da Vinci per eseguire interventi di chirurgia robot-assistita, in particolare per la patologia timica benigna e maligna: si tratta di una console computerizzata e visione tridimensionale, con carrello che supporta i bracci robotici.

Inoltre, il Centro dispone del Transmedics OCS Lung, sistema portatile di perfusione ex vivo (Ex Vivo Lung Perfusion – EVLP). Dopo il prelievo dell’organo da trapiantare, tradizionalmente il polmone viene conservato in ghiaccio per poi venire trapiantato. I sistemi di perfusione ex vivo simulano il corpo umano, in modo che l’organo prelevato dal donatore venga sia perfuso con una soluzione simile al sangue, che ventilato. Questo permette, oltre che di conservare più a lungo ed in condizioni migliori l’organo, anche di ricondizionare l’organo e di migliorarne la performance prima del trapianto.

Recentemente è stato portato a termine anche il trapianto di polmoni con degli organi prelevati da un donatore a cuore non battente con l’utilizzo dei cosiddetti DCD (deceased of cardiac death). L’assenza di un sistema cardiocircolatorio efficace rende la donazione d’organo particolarmente complessa a causa della necessità di completare il prelievo degli organi in tempi molto rapidi e soprattutto per la problematica valutazione circa l’idoneità dell’organo da prelevare. In questo caso l’OCS – Organ Care System ha permesso al Centro di ottenere una valutazione esaustiva dell’organo prelevato, potendo così procedere al trapianto con la certezza che i polmoni donati fossero idonei.