Negli ultimi due anni è cresciuta del 39% la presenza di donne in posizioni apicali nelle aziende del settore dei dispositivi medici. Nella fascia d’età tra 30 e 39 anni le donne ricoprono il 34% delle posizioni apicali e si arriva al 46% per la fascia d’età tra i 20 e i 30 anni. A spingere la bilancia sociale verso l’uguaglianza, dunque, sono le nuove generazioni.
Sono questi gli ultimi dati emersi dall’analisi condotta dal Centro Studi di Confindustria Dispositivi Medici sulle imprese del settore, che contano 112.534 occupati nelle 4.546 aziende presenti in Italia. I dati pongono l’accento sulla rappresentazione femminile, che conta il 46% di donne, e che indicano che entro breve si raggiungerà nel comparto la parità di genere.

Massimiliano Boggetti

«I dati attuali raccontano l’evoluzione del ruolo della donna nel mondo dei dispositivi medici. Le nuove generazioni stanno invertendo la tendenza in un settore – quello dell’industria sanitaria – in cui le donne possono esprimersi al meglio», commenta Massimiliano Boggetti, presidente di Confindustria Dispositivi Medici. «Siamo felici di notare che sempre più donne trovano nel mondo dei dispositivi medici il luogo dove talenti e ambizioni sono valorizzati in modo equo e attraverso un processo naturale. Ci auguriamo che anche grazie ai 38,5 miliardi del PNRR per interventi mirati alle donne, la percentuale continui a crescere soprattutto nelle posizioni apicali. Per questi motivi, ho deciso di supportare direttamente l’associazione Donne Leader in Sanità. L’uguaglianza e le pari opportunità sono un obiettivo di tutti, uomini inclusi».

Il settore dei dispositivi medici è caratterizzato da un’occupazione altamente qualificata: il 48,6% dei dipendenti sono laureati, il 37,6% diplomati.
La concentrazione degli occupati si conferma forte in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto: in queste Regioni si concentra il 65% dei 112.534 lavoratori del settore in Italia. Sud e Isole, benché ospitino poche aziende di grandi dimensioni, si confermano ambiente fertile per la formazione e la crescita di start-up innovative. Al Centro, invece, la presenza di imprese si concentra per quasi la totalità in due Regioni, Lazio e Toscana.