Copertura Mondiale di Salute: un portale aiuterà a capire a che punto siamo

Dal 12 dicembre scorso è attivo un nuovo portale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, utile per dar traccia dei progressi fatti nel raggiungimento della Copertura Mondiale di Salute (UHC), obiettivo che è fissato per il 2030: in particolare, grazie al portale è possibile capire quali sono i Paesi che necessitano di migliorare l’accesso alle cure, qual è il livello di equità di accesso alle stesse, e quali sono gli Stati che devono invece implementare le informazioni. Dal prossimo anno l’Oms aggiungerà anche dati relativi all’impatto che la spesa sanitaria, ovvero il dover pagare per ottenere servizi sanitari, ha sulle finanze domestiche. Il concetto di UHC comporta infatti che tutti possano vivere in salute ed essere curati senza che questo diventi una fatica economica. Ovviamente, tra gli aspetti più importanti per riuscire a raggiungere l’UHC entro il 2030 c’è la forte capacità da parte dei governi di sostenere un sistema sanitario primario per i propri cittadini e secondo quanto riportato nel sito, al momento il lavoro da fare è ancora molto. Se si pensa, per esempio, alla polmonite sono meno della metà i bambini sospettati di averla contratta e che riescono ad accedere, nei Paesi poveri, a un appropriato percorso terapeutico. E non finisce qui. Solo nel 2015, su 10.4 milioni di nuovi casi di tubercolosi stimati solo 6.1 milioni sono stati diagnosticati ufficialmente, lasciando fuori dalle cure i rimanenti 4.3 milioni di casi, e circa il 43% delle persone che soffrono di pressione alta non hanno ricevuti controlli adeguati: un numero molto elevato, se si considera che la pressione alta colpisce 1.13 miliardi di individui nel mondo.

Un ultimo dato che fa riflettere è quello relativo al numero dei medici che operano nelle Regioni del mondo nelle quali l’emergenza sanitaria è più alta: in Africa lavora solo il 3% degli operatori sanitari eppure è l’area nella quale si concentra circa il 25% di tutte le malattie esistenti. Secondo le stime Oms, entro il 2013 serviranno 18 milioni di addetti sanitari in più per riuscire a raggiungere gli ambiziosi obiettivi di salute che ci si è posti.

Stefania Somaré