Il territorio è il luogo in cui farsi carico delle cronicità e delle cure intermedie. Una recente delibera della Regione Toscana punta a rafforzare proprio questo aspetto della sanità regionale, con un incremento di 450 posti letto e un nuovo assetto organizzativo: l’obiettivo è garantire il corretto percorso di cura a tutti i pazienti che necessitano di assistenza, ma non più in modo intensivo.

La delibera assegna quindi a ogni Asl un fondo da usare sia per allestire i nuovi posti letto sia per riorganizzare il percorso, con nuovi criteri e modalità d’accesso che ampliano, nel complesso, la tipologia di bisogni assistenziali ai quali rispondere.
A differenza di prima, per esempio, anche un paziente oncologico che non necessiti di cure intensive potrà accedere a questo iter.

Stefania Saccardi, assessore regionale al Diritto alla Salute, al Welfare e all’Integrazione Socio-Sanitaria, ha spiegato: «in seguito al monitoraggio della dotazione di posti letto di cure intermedie residenziali che esistono nelle aziende sanitarie e dopo avere analizzato le necessità emergenti, legate all’evolversi della situazione epidemiologica determinata dal Covid-19, abbiamo stabilito di incrementare l’offerta complessiva, individuando un parametro di 0,4 posti letto ogni 1.000 residenti per ciascuna delle tre Aree vaste.
In questo contesto abbiamo confermato il ruolo delle Agenzie di Continuità Ospedale-Territorio (Acot), che riteniamo importanti punti di riferimento nei percorsi di dimissione dei pazienti complessi.

Con questo intervento abbiamo inteso garantire adeguati livelli di assistenza sul piano sia della qualità che della quantità dell’offerta, garantendo la continuità delle cure dei pazienti in dimissione sia dagli ospedali delle Asl che dalle Aziende Ospedaliere Universitarie tramite modalità integrate e collaborazioni interaziendali per l’assistenza medica nelle strutture di cure intermedie, gestite direttamente dal nostro servizio sanitario».

Stefania Somaré