Cyber crime in sanità +74%, consigli per la patient data security

Sono in aumento del 74% gli attacchi informatici verso le strutture sanitarie in tutto il mondo. Secondo il report di Check Point, società di sicurezza informatica, nel 2022 ci sono stati in media 1463 cyber attacchi alla settimana in sanità, una media di 209 tentativi al giorno.
Questi numeri fanno della sanità il primo settore per crescita percentuale anno su anno e il terzo per cyber attacchi complessivi dietro al settore accademico-istituzionale (2314) e governativo-militare (1661).

A livello di data breach (quindi di effettive violazioni e recupero di dati da parte dei pirati informatici), il dipartimento della salute e dei servizi umani americano evidenzia come nel 2022 ci siano state 707 violazioni per un totale di quasi 52 milioni di record di dati sottratti.

In Italia l’unico dato disponibile afferisce al Rapporto Clusit 2023 dove si legge che i cyber attacchi negli ultimi quattro anni sono triplicati passando dai 3 del 2018 ai 9 del 2021 e 2022, con una severity che nell’ultimo anno è critica nel 78% dei casi e alta nel restante 22%.
Inoltre, i costi riguardante la violazione dei dati sono allarmanti: il Cost of Data Breach Report 2022 di IBM mette in evidenza come per 12 anni consecutivi il settore della sanità abbia registrato il costo medio più alto per una violazione arrivando nel 2022 a 10,10 milioni di dollari, un dato in crescita del 42% e quasi il doppio rispetto al costo medio del settore finanziario, al secondo posto in questa speciale classifica con 5,97 milioni di dollari.

«Strutture sanitarie a corto di risorse in materia di cybersicurezza, strutture informatiche particolarmente vulnerabili, mancanza di know how specifico per affrontare attacchi informatici sempre più sofisticati sono solo alcune delle cause che spiegano questi numeri», afferma Marzio Ghezzi, ceo di Mia-Care, fornitore tecnologico per la sanità digitale.
«Grazie all’uso di tecnologie d’intelligenza artificiale come ChatGPT che possono generare codici maligni e fake email a un ritmo sempre più rapido e automatizzato, ci aspettiamo che in futuro gli attacchi informatici alle strutture sanitarie continueranno a crescere e saranno sempre più sofisticati».

L’implementazione della tecnologia nella sanità ha creato una superficie di attacco molto più ampia ed estesa per i malintenzionati. Gli studi medici di base sono collegati al SSN, alle farmacie e agli ospedali: l’uso sempre più frequente di app e strumenti elettronici per fornire assistenza sanitaria personalizzata e telemedicina portano ad affidarci a sviluppatori e programmatori che devono essere in grado di garantire che questi nuovi strumenti informatici siano sicure oltre che performanti in termini medici.

Un altro punto a favore degli hacker riguarda gli investimenti dedicati in cybersicurezza: secondo Statista, infatti, solo il 6% delle strutture sanitarie dedica un budget IT superiore al 10% delle risorse, rispetto al 40% che dedica solo fino al 6% del budget e nella survey è presente anche un 18% che non sa rispondere a questa domanda.

Alla fine i pirati informatici che riescono ad avere accesso alle informazioni le mettono in vendita nel dark web: il documento “Threat Landscape Report Italy” realizzato dalla società di cyber sicurezza statunitense SOCRadar mostra come il 15 luglio 2022 sia stato messo in vendita un database di medici e pazienti italiani.

«Per i cybercriminali i dati sanitari valgono di più di quelli finanziari perché all’interno delle cartelle cliniche ci sono informazioni strutturate che non cambiano nel tempo, come potrebbero accadere invece per i dati bancari. Si tratta di un tesoro immenso in quanto contengono metadati, ovverosia dati trasversali che hanno diversa natura: dall’anagrafica, passando per i dati assicurativi, fino alle relazioni familiari. Per questo è fondamentale proteggerli al meglio permettendo un’adeguata formazione del personale clinico sui rischi informatici», prosegue Marzio Ghezzi.

Questi numeri testimoniano l’importanza e la crucialità dei dati dei pazienti sanitari per i cyber criminali che mirano a recuperare, oltre alle informazioni generali dei pazienti, anche assicurazioni sanitarie, numeri e contenuto di cartelle cliniche e dati numeri di previdenza sociale, con minacce dirette ai pazienti.

Rimanendo in questo ambito, privacy e sicurezza dei dati rappresentano delle priorità assolute per il settore: secondo il documento “Future Health Index 2022” il 41% dei leader italiani della sanità ha messo al primo posto la sicurezza e la privacy dei dati quale priorità assoluta; si tratta di un dato nettamente superiore alla media globale (20%) e a quella degli altri paesi europei (21%).

Sempre secondo il report realizzato da IBM, la prima causa di un data breach sono gli errori nei sistemi IT, causati dall’interruzione o dal malfunzionamento dei sistemi informatici con il 24%: queste falle includono errori nei codici sorgente o malfunzionamenti dei processi come errori nelle comunicazioni automatizzate.

Segue con il 21% l’errore umano causato involontariamente da negligenza di dipendenti o collaboratori esterni, il 19% riguarda gli attacchi alla supply chain, il 17% attacchi distruttivi, l’11% attacchi ransomware e il restante 8% altra tipologia di attacchi malevoli.

Una patient data security robusta

Mia-Care suggerisce alcuni punti chiave per ottenere una patient data security a prova di hacker.

Crittografia end-to-end dei dati
I dati devono essere crittografati a riposo (compreso il backup in rete e nel cloud) e in transito, con strumenti di decodifica memorizzati su un dispositivo o in un luogo separato.

Controllo degli accessi
Solo le persone che devono conoscere determinate informazioni possono avere accesso alle stesse e devono avere accesso solo allo specifico sottoinsieme di informazioni di cui hanno bisogno per svolgere le loro mansioni. Occorre fare affidamento sull’autenticazione a due o più fattori (2FA/MFA), idealmente con un dispositivo fisico con chiave di sicurezza.

Analisi dei rischi
Effettuare un’analisi periodica dei rischi informativi favorisce la buona salute dell’infrastruttura IT e del sistema dati. In base al risultato dell’analisi, non solo si può rafforzare il sistema dove si presume possano crearsi falle in futuro, ma si riescono anche a identificare nuovi ambiti nei quali è opportuno un piano d’azione di difesa dei dati. È fondamentale attivare sempre procedere di backup criptati e risk mitigation.

Segmentazione della rete
Essenziale è mantenere i dispositivi diagnostici e di monitoraggio dei pazienti critici in una parte separata del sistema IT utilizzando la virtualizzazione della rete.
I monitor acquisiscono la diagnostica della salute del paziente in tempo reale e, nel caso in cui s’introducano nella rete informatica principale, gli hacker non devono poter spostarsi all’interno della struttura e accedere alle cartelle cliniche dei pazienti o ai dispositivi medici.

Formazione del personale
Il 21% dei data breach è causato da errori umani. La sicurezza dei dati dei pazienti dipende dalle pratiche del personale e la formazione in materia deve essere fatta a tutti i livelli per assicurarsi che i dipendenti comprendano il loro ruolo nel mantenere i dati sicuri e i sistemi liberi da interferenze indesiderate.