Diritti dei bambini in ospedale, c’è ancora molto da fare

La nostra Costituzione riconosce al bambino la necessità di cure speciali, perché l’infanzia è determinante per la formazione della personalità in età adulta. I bambini, infatti, non sono piccoli adulti, né dal punto di vista fisio-anatomico né da quello psico-emotivo. Ecco perché richiedono particolari attenzioni, in particolare se ricoverati in ospedale.

Il convegno “I diritti dei bambini in ospedale” – voluto da Ageop Ricerca, l’Associazione Genitori Ematologia Oncologia Pediatrica che dal 1982 ha sede nel reparto di Oncoematologia Pediatrica del Policlinico di San’Orsola-Malpighi di Bologna – è stato occasione per parlare proprio di queste criticità e si è ricordata l’importanza della Carta di EACH, un decalogo redatto nel 1988 dalla European Association for Children in Hospital che ha fatto da guida per decenni nei reparti pediatrici e non solo.

La carta di EACH rimarca l’importanza di ricoverare i bambini solo se strettamente necessario e di farlo in reparti dedicati, dove possano trovare compagni di avventura in altri bambini, con spazi dedicati all’apprendimento e al gioco.
Essa sottolinea l’importanza del coinvolgimento nel percorso di cura di bambini e genitori, in modo equiparato alla loro età e capacità, oltre a sottolineare che i piccoli pazienti devono poter avere sempre accanto un adulto di riferimento e ricevere visite da persone care.

Inoltre, la continuità assistenziale deve essere assicurata, come pure il rispetto della loro intimità. Purtroppo, ancora oggi capita che i più piccoli vengano ricoverati in reparti per adulti, soprattutto se devono essere operati in ambiti specialistici o se hanno problematiche neurologiche o psichiatriche.

Stefania Somaré