Dolore cronico renale: novità vengono da uno studio

Giovanni Gambaro

Il rene con midollare a spugna ha un’incidenza è tra 5/10.000 e 5/100.000 e colpisce soprattutto il rene delle donne.
Dolore cronico e calcolosi ricorrente sono due dei principali sintomi di malattia rara, ancora poco conosciuta dai medici.

Un studio pubblicato sul Journal of Nephrology ha fatto luce sui meccanismi che portano a questo dolore cronico, che permane anche dopo aver espulso i calcoli dal rene, e nuove indicazioni terapeutiche.
Allo studio hanno partecipato il Centro per le Malattie Rare del Rene della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli, diretto dal professor Giovanni Gambaro, l’Università Cattolica di Roma e la New York University.
Sono 92 i pazienti che hanno partecipato allo studio, per la maggioranza donne e di origine americana: tra Stati Uniti e Canada esistono ben 3 gruppi di mutuo aiuto di pazienti con questa rara patologie con relativa pagina Facebook: il social media è stato strumento per distribuire un questionario per capire la presenza del dolore, la sua intensità e altro ancora.

Una volta stabilito che il dolore non è legato alla presenza di calcoli, i ricercatori hanno poi cercato di mettere in campo alcune strategie terapeutiche, differenti dalla somministrazione di antidolorifici come gli oppiacei.
Una metodica individuata è la “simpaticectomia” percutanea renale, una tecnica mininvasiva di denervazione del rene che si ottiene con un catetere introdotto nell’aorta e quindi nell’arteria renale che rilasciando energia a radiofrequenza interrompe i nervi che decorrono nella parete dell’arteria renale.
Questa denervazione renale è già stata impiegata con successo dal gruppo del professor Gambaro in un’altra forma di dolore renale cronico, la rara sindrome del dolore cronico renale con microematuria.

Stefania Somaré