Ecografia cardiaca 3D: al Monzino verificati i nuovi algoritmi

Ecografia cardiaca 3D: al Monzino verificati i nuovi algoritmi
Mauro Pepi

Anche se particolarmente utile nel valutare l’effettivo volume del ventricolo sinistro, l’ecografia 3D ha faticato a divenire pratica clinica quotidiana, anche perché il software di acquisizione immagini che la accompagna è complesso.
Solo rendendolo più semplice è possibile pensare che questo strumento possa essere usato di routine.

Alcune soluzioni sono state messe in campo: tra queste, la combinazione tra le tecniche di machine learning (ML) con l’ecocardiografia speckle-tracking (STE), riassunte nel software di analisi dinamica 3DE ML, utile per avere misurazioni frame to frame della camera ventricolare e atriale sinistra.

Il nuovo algoritmo ML automatizzato è stato al centro di uno studio che ha coinvolto varie realtà: l’University of Chicago Medical Center, il Centro Privado de Cardiologia di Yerba Buena in Argentina, il Centro Cardiologico Monzino di Milano e Philips Healthcare.

Scopo dello studio, confrontare le curve volume-tempo del ventricolo sinistro (VS) e dell’atrio sinistro (AS) e degli indici derivati con quelle ottenute con metodiche già validate, come l’analisi volumetrica eco-3D convenzionale e la risonanza magnetica cardiaca (RMC). Ed ecco i risultati: i dati ottenuti con il nuovo algoritmo sono in gran parte sovrapponibili a quelli che si hanno con le metodiche tradizionali.

Questo approccio consente quindi di misurare in modo dinamico il volumi di VS e AS durante tutto il ciclo cardiaco, oltre che di calcolare in maniera accurata la frazione di eiezione e gli indici di riempimento delle due camere. Ovviamente, la tecnica automatizzata è più veloce: bastano infatti 0,6 ± 0,3 minuti per ottenere i risultati, contro i 3,4 ± 1,1 minuti dell’analisi volumetrica convenzionale eco-3D e i 96 ± 14 minuti della RMN slice by slice dalla base all’apice.

Mauro Pepi, direttore dell’Area Imaging del Centro Cardiologico Monzino IRCCS, ha commentato: «è importante sottolineare che la natura automatizzata di questa analisi promette di contribuire a superare i limiti del flusso di lavoro dell’eco-3D e potrebbe di conseguenza facilitare l’integrazione della quantificazione 3D nella pratica clinica di routine.
Prevediamo che nel prossimo futuro i medici condurranno l’interpretazione diagnostica dei test ecocardiografici utilizzando, insieme alle immagini eco, gli indici funzionali ricavati automaticamente con software ML».

E tempi più brevi significano anche poter visitare più pazienti, oltre che facilitare il lavoro diagnostico e di controllo. È probabile che in futuro questa stessa tecnica possa essere usata anche per le camere di destra.

Stefania Somaré