Edificio “aperto” per la riabilitazione intensiva

(credit: GBa Studio)

Villa Bellombra propone un modello innovativo rispetto per le strutture dedicate ai pazienti post-acuti, basato su strette relazioni fra spazi interni ed esterni e fra edificio e paesaggio, all’insegna della qualità architettonica e del comfort.

Concepita per esaltare il benessere, Villa Bellombra dispone di un giardino attrezzato accessibile dai pazienti (credit: GBa Studio)

Averardo Orta è amministratore delegato del Consorzio Ospedaliero Colibrì che, nel contesto di un programma di investimenti per complessivi 50 milioni di euro, ha interamente finanziato l’operazione da 21 milioni per la costruzione della nuova sede di Villa Bellombra.

Dott. Averardo Orta – Villa Bellombra

«Il paziente è al centro di un progetto riabilitativo e assistenziale multidisciplinare, in continuo e costante miglioramento. La nuova struttura è stata progettata ex novo, a partire da un foglio bianco. Mette a disposizione sia spazi accoglienti e gradevoli, con grandi vetrate e tanta luce naturale per offrire al paziente un’ispirazione positiva fin dal primo impatto, sia le tecnologie più avanzate, per il miglior esito della riabilitazione intensiva.

Si tratta di una struttura viva, concepita secondo i principi del benessere e della sostenibilità ambientale, dotata di un giardino attrezzato e di un’esposizione di opere d’arte, che stimolano gli ospiti a continuare il proprio percorso riabilitativo.
Anche grazie alle collaborazioni con il mondo universitario e ospedaliero potremo selezionare il meglio del patrimonio riabilitativo per restituirlo ai pazienti.

È un’opera che vogliamo dedicare alla città di Bologna e ai bolognesi, nella quale abbiamo profuso il massimo impegno per costruire la migliore struttura riabilitativa a livello europeo.
Lo sforzo economico è stato enorme: non abbiamo ricevuto finanziamenti a fondo perduto o agevolazioni di alcun tipo, ma abbiamo utilizzato solo risorse proprie e ingenti prestiti bancari.

La filosofia del nostro gruppo, che riunisce quattro generazioni di imprenditori, prevede da oltre 120 anni di reinvestire continuamente gli utili di esercizio, per migliorare e ampliare i servizi in collaborazione con la sanità pubblica. Riponiamo la massima fiducia nelle capacità dell’Emilia-Romagna, e di Bologna in particolare, di rispondere con laboriosità e con il consueto ottimismo alle sfide del nostro tempo».

Verso un’offerta di servizi integrati

Quali sono i tratti distintivi della struttura?
«La principale differenza con le altre strutture riabilitative presenti in Italia è il concetto di “apertura”: dalle camere di degenza, tutte dotate di un giardino privato, fino agli altri spazi a vocazione collettiva e sanitaria, proiettati verso l’esterno grazie alle ampie superfici trasparenti, l’immagine architettonica è concepita per spingere il paziente verso l’esterno e per stimolarlo a ritornare presto alla sua vita quotidiana nelle migliori condizioni fisiche e psicologiche.

Il concept progettuale prevede un rapporto diretto fra le camere di degenza e gli spazi verdi esterni (credit: GBa Studio)

Siamo convinti che la riabilitazione sia un percorso che coinvolge e interessa tutti gli aspetti della persona. Villa Bellombra si distingue perciò anche per l’offerta alberghiera.
Abbiamo puntato al massimo livello possibile di benessere e di servizi alla persona, all’interno di spazi vocati alla promozione della socialità e immersi nel pacifico paesaggio della campagna emiliana.

Parallelamente abbiamo rafforzato il team interdisciplinare composto da medici fisiatri e internisti, da professionisti sanitari della riabilitazione come fisioterapisti e logopedisti, dal personale infermieristico e OSS e dagli addetti ai servizi di Neuropsicologia e Psicologia Clinica, tutti chiamati a operare nell’ambito di un progetto globale individualizzato rispetto alle peculiarità dei singoli pazienti».

Con quali modalità Villa Bellombra si inserisce nell’offerta del Consorzio Ospedaliero Colibrì?
«Attualmente il consorzio opera a supporto delle strutture aderenti, per esempio per la selezione del personale, i rapporti con i fornitori, le attività formative e di ricerca, i controlli igienico-sanitari, le relazioni con altre strutture nazionali e internazionali. L’operazione che ha condotto alla realizzazione di Villa Bellombra è un esempio di come la missione del consorzia costituisca per noi un impegno concreto, anche durante periodi difficili come quello attuale».

«Il prossimo traguardo», conclude il dott. Orta, «consisterà in un sistema di offerta di servizi integrati, focalizzati sulle molteplici esigenze del cittadino, con l’obiettivo di proporre dei PDTA in grado di occuparsi, attraverso un’unica interfaccia, della completa presa in carico dei pazienti e delle loro esigenze e necessità anche sotto il profilo personale e familiare».

Spazio e natura

L’ing. Riccardo Brini è direttore generale di GBa Studio e, assieme al fondatore arch. Gianluca Brini, ha coordinato il gruppo di progettazione di Villa Bellombra, curando in particolare gli aspetti urbanistici, architettonici e funzionali.

Ing. Riccardo Brini – GBa Studio

«Il progetto è stato orientato a principi di integrazione fra le diverse discipline, flessibilità, standardizzazione ed efficienza energetica, anche ai fini del coordinamento dimensionale e del contenimento dei costi d’intervento e di gestione.

Durante il percorso progettuale abbiamo sviluppato diverse ipotesi. Il preliminare consisteva in una struttura a monoblocco che si sviluppava su tre livelli fuori terra, destinati ai reparti di degenza a corpo quintuplo (con palestra e servizi di supporto) e all’area sanitaria (ambulatori, laboratori analisi, sala corsi, uffici, spogliatoi, servizi ecc.), più una piastra monopiano per i servizi collettivi (piscina, amministrazione, cucina, magazzini ecc.).

Lo schema originario ha conosciuto poi un’importante evoluzione durante il progetto definitivo. Abbiamo infatti rivalutato l’opzione dello schema “a tessuto” prevalentemente sviluppato al solo piano terreno, optando per la distribuzione di reparti di degenza a corpo triplo attorno a una vasta corte a giardino, offrendo così agli ospiti un rapporto visivo diretto con l’esterno e una concreta opportunità di fruizione degli spazi verdi.

Il rapporto diretto fra spazi interni ed esterni, nella quale il “verde” penetra dentro l’edificio diventando uno degli elementi principali della composizione, restituisce un’architettura dalle linee più complesse e innovative, ispirata al modello degli healing gardens.
Le camere, in particolare, assumono un’altissima qualità dal punto di vista architettonico, senza pregiudizio per l’accessibilità e la funzionalità delle altre attività di servizio».

Tecnologia costruttiva per il comfort

Quali altri aspetti hanno caratterizzato il progetto?
«L’impianto strutturale è basato su una maglia con passi generosi che, oltre a facilitare il corretto dimensionamento degli spazi in relazione a temi di importanza cruciale per una struttura destinata alla riabilitazione intensiva (accessibilità degli spazi, luminosità degli ambienti, efficienza nei percorsi ecc.), si presta anche una maggiore flessibilità e a migliori economie dal punto di vista gestionale.

La creazione di adeguate condizioni di umanizzazione, funzionali al benessere ambientale e psicologico degli ospiti, ha costituito un altro aspetto centrale nello sviluppo del progetto.
In origine, per esempio, era stata prevista la costruzione dell’edificio con un sistema a secco basato sulla prefabbricazione in legno, materiale che restituisce condizioni ottimali di comfort termoigrometrico e acustico.

A Villa Bellombra un team interdisciplinare opera secondo un progetto globale individualizzato per i singoli pazienti (credit: Giacomo Maestri)

L’intero progetto è stato sviluppato a partire da un approccio biofiliaco (rapporto diretto delle persone con il verde), curando l’inserimento paesaggistico dell’edificio.
Dal punto di vista tecnico abbiamo prestato estrema attenzione alle soluzioni impiantistiche, specie sotto il profilo del miglioramento del clima acustico, elemento che ha guidato alcune scelte come l’orientamento delle camere e la disposizione di alcune schermature.

Villa Bellombra si distingue perciò come luogo accogliente ed estremamente confortevole, all’avanguardia non solo per quanto attiene le evolute tecnologie finalizzate all’attività di riabilitazione, ma anche per quanto riguarda la digitalizzazione, per esempio per i sistemi di supervisione, controllo e gestione dell’edificio basati su una piattaforma domotica».

arch. Giuseppe La Franca