La Fondazione Onda ha premiato 206 professioniste della sanità in tutta Italia per l’impegno dato in prima linea nella gestione della pandemia di Covid-19.
Un premio pensato per «ringraziare tutte le donne che hanno avuto un ruolo chiave nella gestione di questa emergenza sanitaria distinguendosi per il loro essenziale contributo. I lunghi mesi dell’emergenza sanitaria hanno visto il personale degli ospedali con i “bollini rosa” in prima linea nella gestione della pandemia, molte lavoratrici hanno dovuto isolarsi dagli affetti più cari: anche la loro salute mentale è stata messa a dura prova», sottolinea Francesca Merzagora, presidente Fondazione Onda.
Il premio è stato consegnato da Mattia Maestri, il paziente 1 di Codogno.
A ricevere l’attestato “Donne e Covid-19” anche 55 lombarde, tra cui anche tre professioniste dell’ASST Gaetano Pini-CTO di Milano: la dottoressa Giovanna Baccillieri, infermiera del Servizio Prevenzione e Igiene Ospedaliera del Presidio CTO, la dottoressa Aida Bastianelli, infermiera del Servizio Igiene Ospedaliera del Presidio Pini e la dottoressa Valeria Cedrati, medico chirurgo della UOC Anestesia e Rianimazione del Presidio Pini.

Paola Maria Pirola, direttore sociosanitario dell’ASST milanese, ha sottolineato: «come per tutte le strutture ospedaliere, anche per le nostre l’emergenza Covid-19 è stato un momento molto difficile.
Ci siamo trovati a fronteggiare un nemico che non conoscevamo e che ha reso vulnerabili noi stessi e i nostri cari.
Solo grazie alla forza d’animo dei singoli, che sono stati in grado di infondere coraggio e speranza negli altri, siamo riusciti a superare questa crisi e a rispondere ai bisogni di cura dei pazienti.
Fondamentale è stato poi l’apporto della grande professionalità delle premiate messa al servizio non solo delle nostre strutture, ma nel caso della dottoressa Cedrati, anche degli ospedali più coinvolti dalla pandemia, come l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
A queste donne e a tutte le donne e gli uomini dell’ASST Gaetano Pini-CTO va il sentito grazie della Direzione».

Gli altri riconoscimenti sono andati a donne di vari ospedali lombardi, tutti caratterizzati dal “bollino rosa”: il Policlinico San Marco di Osio Sotto, le Cliniche Gavezzani di Bergamo, il Policlinico San Pietro di Ponte San Pietro, l’Ospedale di Treviglio e Caravaggio, il Presidio Ospedaliero di Brescia, l’Ospedale Civile di Iseo, Fondazione Poliambulanza di Brescia, l’Istituto Clinico Sant’Anna, l’Istituto Clinico Villa Aprica, l’Ospedale di Oglio Po, l’Ospedale di Cremona, Istituti Clinici Zucchi, l’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano, l’Istituto Auxologico Italiano – Irccs S. Luca e Irccs Capitanio, Fondazione Irccs Istituto Nazionale Tumori di Milano, Humanitas San Pio X di Milano, il Presidio Ospedaliero di Garbagnate Milanese, la Fondazione Irccs Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano, l’Ospedale San Carlo Borromeo di Milano, l’Irccs Policlinico San Donato di San Donato Milanese, l’Ospedale Civile di Voghera, il Nuovo Ospedale di Broni e Stradella, gli Istituti Clinici Scientifici Maugeri Spa e l’Ospedale Civile di Vigevano.

Stefania Somaré