È stato inaugurato il nuovo ambulatorio di Fondazione Poliambulanza dedicato alle cardiopatie ad alta complessità, come embolia polmonare e ipertensione polmonare, due condizioni che sfociano nello scompenso cardiaco.
Intitolato a Margherita Rastrelli e avviato grazie a una donazione della stessa famiglia Rastrelli, l’ambulatorio è dotato di tecnologia di avanguardia che permette di farsi carico anche dei pazienti affetti da ipertensione polmonare non causata da embolia.
Inoltre, grazie all’ampliamento dei locali e del personale dedicato, può trattare un maggior numero di persone e ravvicinare i controlli, migliorando quindi il percorso di cura. Completa il quadro il potenziamento della telemedicina per il monitoraggio e l’intervento sul territorio dei pazienti con gravi cardiopatie.

Claudio Cuccia, Direttore del Dipartimento Cardiovascolare di Fondazione Poliambulanza, spiega: «nella nostra struttura utilizziamo la telemedicina con i pazienti dimessi con patologie cardiologiche ad alto rischio di riospedalizzazione. Questa categoria di pazienti, oltre a usufruire del supporto telematico, riceve anche un aiuto concreto sul territorio”.

Grazie al progetto “Con il cuore e con le mani” – attivo in Poliambulanza da due anni – un infermiere esperto, in accordo con i cardiologi di Poliambulanza e con il medico di medicina generale, si reca presso il domicilio del paziente, per un periodo di 8 settimane a intervalli più o meno regolari, per formarlo sulla corretta gestione della patologia cardiologica, e ridurre così il rischio di riospedalizzazione. Da uno studio di confronto è emerso che i pazienti cardiologici seguiti a domicilio dagli infermieri di Fondazione Poliambulanza andavano incontro a un rischio di riospedalizzazione molto più basso rispetto a coloro che dopo la dimissione ospedaliera non erano stati più monitorati a casa».

L’offerta qui descritta viene ora arricchita: il teleconsulto, infatti, è esteso anche ai pazienti con embolia o ipertensione polmonare primaria o secondaria, mentre si cercherà di dare più spazio alla relazione tra cardiologo specialista e medico di medicina generale.

L’avvio del nuovo ambulatorio consentirà anche di raccogliere i dati di centinaia di pazienti – in Poliambulanza se ne curano dai 600 ai 700 all’anno per queste patologie – che potranno poi essere studiati per migliorare i percorsi terapeutici e personalizzare le cure.

Francesco Rastrelli, fratello di Margherita e presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Brescia, afferma: «Il coinvolgimento personale, oltre che l’impegno sul piano professionale, mi convincono dell’importanza della causa.

Solo una medicina che si fondi su strumentazioni all’avanguardia ed esca dalle mura dell’ospedale per arrivare sul territorio può rivelarsi vincente e in questo l’apporto della telemedicina è assolutamente funzionale.

D’altro canto, però, la cura non può esaurirsi solo in un approccio tecnico, ma deve fondarsi innanzitutto sul riconoscimento della sfera umana del paziente. Il rispetto per questa dimensione e la messa a disposizione di strumenti culturali a beneficio della dimensione personale del paziente, credo facciano la vera differenza e trasformino un asettico luogo di cura, in un posto di speranza e guarigione. Speriamo che il nostro apporto vada a beneficio di tanti pazienti, perché si possa in futuro non morire più di patologie come l’embolia polmonare, l’ipertensione polmonare e lo scompenso cardiaco».

Stefania Somaré