Si chiama CAR – Chimeric Antigen Receptors la molecola sempre più spesso utilizzata per modificare i linfociti di pazienti colpiti da linfomi e leucemia così da trasformarli in armi da usare contro specifiche proteine del tumore.
Una terapia, detta adattiva, che ha portato a parecchi successi nell’ultimo periodo, tanto che adesso negli USA alcuni gruppi di ricerca stanno iniziando a utilizzarlo anche nella cura dei glioblastomi, i più pericolosi tumori cerebrali.
Ed è proprio la terapia adattiva a stare alla base del nuovo progetto dell’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano, portato avanti con l’Università del North Carolina: immunoterapia utilizzando linfociti modificati.
In particolare, i linfociti di pazienti con glioblastoma saranno modificati per riconoscere e attaccare la proteina CSPG4, abbondantemente espressa nel tumore.
Ciò riduce il rischio che il tumore fugga all’azione dei linfociti stessi.
Inoltre, test effettuati in vitro e su animali, utilizzando cellule tumorali direttamente derivate da glioblastoma di pazienti della Fondazione Irccs Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano, hanno dimostrato che i linfociti modificati con molecole CAR infusi intra cranialmente sono efficaci nell’eliminare e/o controllare la massa tumorale.
Ciò che si ipotizza è che prima si farà un trasferimento di questi linfociti nei pazienti americani e poi si passerà a sperimentarlo in Italia.
Stefania Somaré