All’Istituto Europeo di Oncologia di Milano è attivo il nuovo Centro di Protonoterapia.
Negli anni l’uso della radioterapia si è esteso a diverse forme neoplastiche, in virtù della sua capacità di colpire direttamente la massa tumorale, preservando il resto del corpo del paziente. Nonostante i continui avanzamenti tecnologici, che rendono questo trattamento sempre più preciso, alla base della radioterapia c’è comunque l’uso di radiazioni ionizzanti, note per i possibili effetti collaterali, anche cancerogeni.
Non è quindi possibile escludere che, a seguito del trattamento con raggi x, si sviluppino tumori secondari. Ecco perché, soprattutto in pazienti già sottoposti a precedenti sedute di radioterapia o con un’alta probabilità di sopravvivenza a lungo termine, sarebbe da preferire la protonterapia, che usa fasci di protoni, non ionizzanti.
Il trattamento può essere utile anche in pazienti con tumori posizionati vicino a organi particolarmente delicati o nobili, per preservarli al massimo. La protonterapia ha anche il vantaggio di una maggiore precisione, rispetto alla radioterapia. Fino a poco tempo fa in Italia esistevano solo 2 centri capaci di offrire la protonterapia nei percorsi oncologici, uno a Pavia e l’altro a Trento, ora sono diventati 3. L’Istituto Europeo di Oncologia ha infatti inaugurato, primo Irccs, il proprio IEO Proton Center. Da nominare anche un laboratorio dell’INFN a Catania, dedicato ai melanomi oculari.
Nel mondo i centri di protonterapia sono tantissimi, distribuiti tra Stati Uniti, Giappone ed Europa. Il nostro Paese è forse un poco indietro, in questo senso e anche le realtà preesistenti non riuscivano a erogare più di 1000 trattamenti l’anno. Un numero limitato, considerato che le richieste stimate dal Ministero delle Salute sono circa 7000. Inoltre, dal prossimo gennaio 2024, la protonterapia rientrerà nei LEA e, quindi, potrà essere erogata anche in regime di Servizio Sanitario Nazionale. Occorre quindi aumentare l’offerta.
«Con l’apertura del Proton Center – afferma Roberto Orecchia, direttore scientifico IEO – realizziamo la promessa che facciamo ogni giorno a chi varca la soglia del nostro Istituto: se c’è una valida cura innovativa nel mondo, in IEO è disponibile o presto lo sarà. La terapia con i protoni permette di curare più tumori, compresi alcuni attualmente orfani di cura, e di curare meglio molti di quelli che oggi ricevono la radioterapia tradizionale.
Offre infatti più possibilità di cura sia per i tumori sviluppati in organi critici o in sedi difficili da raggiungere, sia per quelli che non rispondono alla radioterapia convenzionale; comporta inoltre meno rischi di tumori indotti dai raggi, meno tossicità durante e dopo il trattamento. La protonterapia è dunque davvero innovativa, ma allo stesso tempo consolidata, come dimostrano i risultati ottenuti su oltre 200.000 pazienti trattati con protoni nel mondo. La sua diffusione capillare è tuttavia lenta perché un centro protoni richiede investimenti significativi in tecnologie, strutture e risorse umane».
Le caratteristiche del Proton Center
L’IEO Proton Center presenta alcune peculiarità. La prima: è stato appositamente costruito per ospitare l’apparecchiatura per protonterapia selezionata, così da ottenere la massima efficienza e anche la massima sostenibilità. La seconda: il sistema installato è il più avanzato oggi disponibile a livello mondiale e l’unico, per ora, sul territorio italiano. La terza: l’integrazione con un reparto di radioterapia, all’interno di un Irccs oncologico.
«Questo significa – spiega Mauro Melis, amministratore delegato IEO – che la protonterapia andrà ad ampliare l’offerta complessiva di cure IEO e che, in stretta collaborazione tra tutti i Dipartimenti, garantirà ai circa 800 nuovi pazienti che ogni anno potranno accedervi il miglior trattamento terapeutico disponibile per la loro patologia».