La scorsa settimana il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha controfirmato la proposta di decreto di riordino delle Scuole di Specializzazione in Medicina, in particolare riducendone la durata in media di un anno. Il decreto, che era già stato firmato dal ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini, avvicina la normativa italiana a quella stabilita dalla Comunità Europea, che vuole i giovani medici entrare prima nel mondo del lavoro. La riduzione della durata delle Scuole di Specializzazione riguarderà anche la Scuola in Chirurgia Generale e Neurochirurgia, che da sei anni dovrebbero passare a cinque. Il decreto prevede inoltre l’accorpamento di alcune scuole e la soppressione di quella di Medicina aeronautica e spaziale e di Odontoiatria clinica generale, portando il tutto a un numero complessivo di 40. Centrale nel decreto la variazione dei piani didattici delle scuole stesse, che diventano sempre più pratici: almeno il 70% della formazione dovrà essere dedicato ad attività pratiche, che potranno essere espletate non solo nelle università ma anche nei presidi ospedalieri e nelle strutture territoriali del Servizio sanitario. Il decreto dovrebbe diventare attuativo entro il prossimo 31 dicembre 2015.
Stefania Somaré
