Invecchiamento della popolazione e relativa crescita delle necessità sanitarie, evoluzione tecnologica continua, scarsità di personale sanitario e di risorse, esigenza di massimizzare la sostenibilità dei processi, tempi di attesa per le prestazioni specialistiche e diagnostiche lunghissime, difficoltà a mettere in reale relazione ospedali e sanità territoriale: questi sono solo alcuni degli ingredienti che caratterizzano il nostro attuale Sistema Sanitario Nazionale. Un Sistema fatto di punti di massima eccellenza e di altrettante ombre. Un Sistema che richiede una riorganizzazione profonda, con cambi di paradigma e nuove aperture.
Per individuare il modello più adeguato al nostro Paese è importante studiare le buone pratiche già in essere, anche a livello internazionale. A tal fine il Centro di ricerca e alta formazione in Health Administration (HEAD) dell’Università di Milano ha organizzato uno viaggio di studio in Svezia, in collaborazione con il Medical Management Centre (MMC) del Karolinska Institutet. Hanno sostenuto l’evento anche la Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare della Regione Emilia Romagna e la Società Italiana di Leadership e Management in Medicina (SIMM). Scopo del tour, osservare il funzionamento del modello sanitario svedese.
Organizzazione svedese
In Svezia le realtà ospedaliere sono quasi completamente pubbliche e il sistema sanitario, nel suo complesso, è organizzato in efficienti hub ad alta specializzazione e spoke, il che consente di avere solo 190 posti letto ogni 100 mila abitanti. Inoltre, in Svezia gli infermieri hanno alti livelli di responsabilità nell’assistenza e nella cura del paziente. Un modello interessante che può offrire diversi spunti di apprendimento.
20 i professionisti che hanno partecipato al tour, con diversi ruoli in ambito sanitario e manageriale, che hanno avuto modo di approfondire questioni importanti relative all’organizzazione e la governance dell’offerta ospedaliera svedese, il ruolo del personale sanitario, gli strumenti utili da attuare per ottenere una vera integrazione tra ospedale e università, il ruolo della tecnologia e della digitalizzazione e le opportunità che possono offrire.
Mattia Altini, Presidente della SIMM, sottolinea: «Questo study tour ha fornito ai partecipanti una prospettiva unica e innovativa sulle best practices nel settore sanitario. La possibilità di osservare da vicino il sistema svedese e dialogare con esperti locali è stata un’occasione di confronto e apprendimento inestimabile. Siamo grati al Karolinska Institutet e agli Ospedali della regione di Stoccolma per aver ospitato i nostri professionisti e aver reso possibile questa preziosa esperienza».
Do ut des
Il tuor non è stato solo occasione di apprendimento, ma anche per confrontarsi su temi difficili per tutti i sistemi sanitari, come quello delle liste di attesa.
I partecipanti si sono confrontati sulle innovative esperienze in fase di sperimentazione per la gestione delle liste d’attesa e per la gestione delle prestazioni urgenti a bassa intensità, i così detti “codici bianchi” del Pronto Soccorso a dimostrazione del fatto che la collaborazione è continua fonte di arricchimento. Per questo Federico Lega, professore Ordinario di Management Sanitario, conclude: «guardiamo con entusiasmo al futuro e alle future collaborazioni tra SIMM, l’Università HEAD di Milano e le istituzioni sanitarie Europee, con l’obiettivo di continuare a promuovere l’eccellenza nella formazione e nella ricerca nel campo della salute».