L’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia ha una nuova Unità di Terapia Semintensiva nella UO di Pneumologia, che rientra nei progetti di ampliamento e potenziamento dei posti di Terapia Intensiva voluti dalla Regione Emilia-Romagna e dal Ministero della Salute per la pandemia in corso.
Nei primi mesi dell’anno la Pneumologia dell’Arcispedale è stata coinvolta in maniera importante dall’ondata pandemica.
In certi momenti si è arrivati a curare contemporaneamente fino a 32 pazienti con insufficienza respiratoria acuta in trattamento con ventilazione meccanica non invasiva.

L’operazione di riorganizzazione che incrementa la dotazione attuale di altri 6 posti letto condurrà a un notevole cambiamento qualitativo, sia strutturale impiantistico sia tecnologico. Saranno implementati i monitoraggi e i ventilatori polmonari a disposizione in modo da potere trasformare rapidamente i posti fruibili in letti di terapia intensiva qualora si renda necessario.

Questa è la prima tranche di un progetto regionale di implementazione dei posti letto di Terapia Semintensiva Respiratoria, al termine del quale complessivamente se ne conteranno 18 (i 6 attuali più 12 letti di degenza ordinaria che saranno trasformati in seguito in Semintensiva).

«L’intervento», spiega il direttore della Pneumologia Nicola Facciolongo, «rappresenta un fondamentale passo avanti nelle possibilità di cura per i pazienti che presentano insufficienza respiratoria grave e può impedire il ricorso all’intubazione orotracheale con migliore utilizzo dei posti letto di Rianimazione».

L’’ampliamento è stato possibile anche grazie al sostegno economico e alla partecipazione dell’Associazione Italiana Sclerosi laterale Amiotrofica sezione di Reggio Emilia, che ha contribuito con una donazione di 12.550 euro, utilizzata per acquistare 8 televisori per le nuove postazioni di cura. Ciò consentirà ai pazienti ricoverati di potere tollerare meglio i momenti di grave stress durante le cure.