Trattare il paziente nella sua totalità, andando oltre la cura del sintomo specifico, per ottenere un benessere fisico, psicologico, morale e sociale. È l’approccio della medicina integrata, un percorso terapeutico che si aggiunge a quello tradizionale per offrire ulteriori strumenti di cura al malato, che è stato adottato e sperimentato in diversi ospedali in Italia, nonostante le diffidenze di una parte della cultura medica.
Il 25 gennaio 2016 è stato inaugurato all’interno dell’Ospedale Gallino di Pontedecimo, a Genova, alla presenza anche dell’Assessore della Sanità della Regione Liguria Sonia Viale, il nuovo ambulatorio di Medicina Integrata, che rafforza un servizio attivo dal 2014 sotto la direzione del professor Edoardo Rossi (nella foto), un oncoematologo che ha dedicato oltre 40 anni di esperienza alla cura dei linfomi Hodgkin e non Hodgkin e altre malattie invalidanti quali il lupus eritematoso sistemico.
Tra i diversi strumenti terapeutici offerti nelle nuove quattro sale dell’ambulatorio vi sono l’omeopatia, la micro mesoterapia, l’agopuntura, il massaggio energetico, l’ipnosi, il lifecoaching, il trattamento di ionorisonanza, lo shiatsu e altri percorsi “alternativi”, naturali e complementari per aiutare il corpo e il cervello a parlare tra loro.
«La medicina integrata», spiega il professor Rossi, «offre al paziente quanto di più avanzato e comprovato propone la medicina convenzionale associata ai presidi della medicina complementare. Un’integrazione che porta al miglioramento del benessere della persona».
Una sfida resa possibile dall’Asl 3, in collaborazione con l’associazione Antonio Lanza Onlus, che nel 2013 ha messo a disposizione un contributo pari a 10.000 euro e la fornitura dell’apparecchiatura elettromedicale Seqex, utile per ridurre gli effetti collaterali della chemioterapia. I risultati finora sono stati ottimi, grazie alle cure offerte dai sette medici dell’ambulatorio a cinquanta pazienti affetti da malattie croniche debilitanti rare immunomediate.
L’ambulatorio di Medicina Integrata si affianca al Centro, con sede sempre nell’Ospedale Gallino, che si occupa di malattie rare e di patologie ematologiche, emato-oncologiche e immunologiche, avvalendosi se necessario di tutta la plurispecialistica e della radiologia dell’ospedale e dei laboratori analisi.
Per accedere al Centro, inserito in una rete Regionale plurispecialistica di operatori sanitari che si occupano di patologie rare di natura immunomediata, occorre prenotare attraverso il Cup Liguria. Una volta raggiunta la diagnosi di malattia rara viene rilasciata la certificazione per ottenere l’esenzione de ticket per esami e visite e vengono formulati i piani terapeutici per ottenere la dispensazione dei farmaci necessari per la malattia.
«Come oncologo ho osservato spesso molta sofferenza di tipo psicologico», aggiunge il professor Rossi, «e ho capito che è fondamentale offrire alle persone un ruolo attivo nel processo di cura. Vogliamo affermare una visione olistica del paziente, per raggiungere un benessere fisico e psicologico e favorire un facile e rapido reinserimento nella società. Speriamo di poter offrire questo tipo di trattamento in futuro anche ai malati oncologici».
Giovanni Felice