L’ipotermia a microonde rappresenta oggi una promettente frontiera nei trattamenti oncologici, grazie alla capacità di aumentare l’efficacia di trattamenti come la radioterapia e la chemioterapia. La tecnica permette di portare i tessuti a temperature controllate tra i 42°C e i 44°C, potenziando la risposta delle cellule malate e consentendo di ottenere migliori risultati clinici anche utilizzando dosi inferiori di radiazioni o farmaci.
La diffusione di questa metodica è però rallentata dalla difficoltà che un monitoraggio accurato e non invasivo della temperatura può comportare. Il controllo della temperatura nel corso dell’intero ciclo di trattamento è infatti fondamentale per evitare danni a tessuti sensibili come ad esempio il midollo spinale.
La soluzione arriva dal Politecnico di Torino
Recentemente pubblicata su Nature Communications, una risposta significativa a questo problema arriva da uno studio del Politecnico di Torino e dalla Fondazione LINKS.
Il team guidato da Giuseppe Vecchi ha messo a punto un innovativo sistema di ricostruzione tridimensionale della temperatura in tempo reale, basato su un numero ridotto di misure intraluminali e su simulazioni personalizzate.
Il modello proposto consente un controllo preciso e minimamente invasivo nel corso del trattamento, senza l’utilizzo di sonde interne o costosi sistemi MRI.
Efficacia, sicurezza e personalizzazione
La tecnologia a basso costo e messa a punto dal Politecnico di Torino è stata validata sia su modelli digitali realistici, sia su un simulatore sperimentale per i trattamenti testa-collo.
I risultati incoraggianti ottenuti nel corso della sperimentazione aprono le porte a trattamenti di ipertermia oncologica più sicuri, efficaci e personalizzati, migliorando la qualità delle cure per questi pazienti.


