(immagine: Canva)

È parte attiva in alcuni dei più prestigiosi progetti europei in ambito oncologico con un ruolo di partner e/o di capofila. In occasione della Giornata della Ricerca dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, la struttura presenta i risultati di un anno di lavoro.

Numeri e un impegno importanti conseguiti anche alla capacità di INT di fare network con altri istituti di eccellenza, nazionali e internazionali, di confrontare e condividere know-how: una strategia, efficace ed efficiente, per rispondere ai bisogni di nuove cure, per soddisfare gli unmet needs ancora in attesa di risposta e per assicurare ai pazienti maggiore qualità di vita, anche in corso di terapia.

Un anno di profitti

Abnegazione, dedizione, passione, curiosity driven. Sono alcuni degli elementi che hanno guidato, anche per il 2023, il lavoro dei ricercatori di INT con importanti risultati: 141 progetti, di cui 31 europei (9 finanziati nel 2023) e 110 nazionali (24 finanziati nel 2023); 835 pubblicazioni, di cui 333 (40%) con primo autore un ricercatore INT, e un impact factor complessivo di 7916,00; 764 studi clinici attivi di cui 273 profit e 491 no profit, specificatamente 446 studi sperimentali, 304 osservazionali e 14 registri, per un totale di 516.623 pazienti coinvolti. Ancora: 130 studi clinici avviati nel 2023, di cui 54 profit e 76 no profit e di questi 70 sperimentali (2979 pazienti) e 60 osservazionali (63.533 pazienti).

Risultati resi possibili dagli investimenti di INT nella sola ricerca con un bilancio sezionale che ammonta a 57,3 milioni di euro, a fronte di finanziamenti complessivi pari a 36,6 milioni, di cui 8,5 milioni di euro dedicati alla ricerca corrente, 7,7 milioni alla piramide, 12 milioni allocati a progetti di ricerca, 2,4 milioni clinical trial, mentre 2,37 milioni derivano da donazioni e liberalità e 3,6 milioni dal 5xMille.

Finanziamenti sostenuti e affiancati anche da una adeguata “formazione”: a livello europeo è, infatti, tra i pochi a essere un comprehensive cancer center e a essere affiliato con oltre una decina di organizzazioni internazionali per la ricerca e cura del cancro, quali OECI (Organisation of European Cancer Institutes), UICC (Union for International Cancer Control), EORTC (European Organisation for Research and Treatment of Cancer) e alla capacità di networking.

INT fa parte della rete Cancer Core Europe formata dai sette principali European Cancer Center e di OECI, un network che riunisce oltre cento Istituti oncologici europei. Infine, in tema di prestazioni, nel 2023, INT ha contato 11.449 ricoveri ordinari, su un totale di 482 posti letto; 5034 ricoveri in day hospital e 1,2 milioni di prestazioni ambulatoriali del SSN.

Una strategia premiante

Fare network e partnership sono lo “strumento” che oggi può garantire lo sviluppo della ricerca, sopperendo alla scarsità di risorse e finanziamenti nazionali. «La strategia attuale – spiega Giovanni Apolone, direttore scientifico di INT – è quella di rivolgersi ai progetti di più ampio respiro nel contesto europeo, come lo Europe’s Beating Cancer Plan, un progetto finanziato dalla Commissione Europea con quattro miliardi di euro e l’UE Mission: Cancer, nell’ambito di Horizon Europe, il programma quadro dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione per il periodo 2021-2027, che hanno comuni obiettivi.

Quali migliorare la qualità nelle cure oncologiche dell’Unione, riducendo le disuguaglianze tra i diversi Paesi membri, diminuire la mortalità, aumentare la sopravvivenza e migliorare la qualità della vita dei soggetti colpiti da neoplasie.

Traguardi che possono essere raggiunti solo sostenendo le attività di ricerca e di assistenza sanitaria, promuovendo una più ampia partecipazione di tutti gli Stati membri e dei Paesi affiliati e coinvolgendo direttamente tutti gli stakeholder rilevanti nella co-progettazione e nell’implementazione del progetto, compresi i cittadini e i pazienti».

Il coinvolgimento dell’Unione

Programmi come la Mission on Cancer e lo European Beating Cancer Plan stanno permettendo di attenzionare e riorganizzare tutti i settori dell’oncologia che ha uno suo cardine anche nella rimodellazione dei Comprehensive Cancer Centers, rappresentati in Italia dagli IRCCS oncologici.

Il nuovo modello organizzativo e strutturale cui sono e saranno sempre più concepiti questi centri con expertise esclusiva in ambito oncologico, si fonda su due caposaldi: ricerca e innovazione.

Due fattori che in sinergia possono contribuire all’identificazione di nuovi target terapeutici su cui finalizzare l’azione di specifici trattamenti, migliorare la prevenzione in un’ottica di anticipazione diagnostica, quindi, le opportunità di cura e la qualità della vita dei pazienti. Obiettivi che a caduta significano benefici e vantaggi anche per la “governance” dell’intero sistema. 

«Con Alleanza contro il cancro  aggiunge il suo presidente, Ruggero De Maria  l’Italia vanta una delle reti europee più competitive, incaricata di coordinare la costituzione della rete europea dei Comprehensive Cancer Centers. Grazie alle istituzioni che ne sono parte, e fra queste INT, i ricercatori di Alleanza contro il cancro godono di una forte leadership a livello internazionale, come dimostrato dalla presidenza dell’OECI e di Digicore e dal coordinamento degli European Reference Network.

Leadership che consente una sinergica e positiva interazione fra Stati Membri finalizzata alla creazione di nuovi network europei e alla capacità di influenzare le politiche sanitarie e di ricerca comunitarie».