I casi di demenza nel mondo sono in costante crescita e richiedono un grande impegno da parte dei sistemi sanitari, che stanno cercando un modo per incentivare l’autogestione di sintomi e abilità nei pazienti da lievi a moderati.
Tra le azioni messe in campo c’è la formazione dei Dementia Support Practitioners (DSPs), figure specializzate nella gestione di pazienti con malattia di Alzheimer e demenza.

Uno studio inglese si è focalizzato sull’efficacia di queste figure sanitarie nell’individuare le necessità più profonde di questi pazienti e nel darvi una risposta specifica. Più nel dettaglio, lo studio ha coinvolto 117 pazienti, per un totale di 293 obiettivi evidenziati: il numero è così alto perché riflette le esigenze individuali dei pazienti, a loro volta influenzate dai contesti in cui vivono e dai sintomi che hanno sviluppato (Chester H, Beresford R, Clarkson P, Entwistle C, Gillan V, Hughes J, Orrell M, Pitts R, Russell I, Symonds E, Challis D; Members of the HoSt-D (Home Support in Dementia) Programme Management Group. International Journal of Geriatric Psychiatry The Dementia Early Stage Cognitive Aids New Trial (DESCANT) intervention: a goal attainment scaling approach to promote self-management. Int J Geriatr Psychiatry. 2020 Dec 3. doi: 10.1002/gps.5479. Epub ahead of print. PMID: 33271639).
Un’analisi più approfondita ha consentito di individuare sei domini che accomunano questi bisogni: cura di sé, orientamento, comunicazione, occupazione quotidiana, benessere e sicurezza.
Una volta individuati i bisogni specifici di ogni paziente il DSP può lavorare in modo preciso, portando a miglioramenti significativi. Miglioramenti che sono stati misurati dallo studio. Gli autori hanno anche condotto alcune interviste ai pazienti per avere un loro feedback diretto, ricevendo risposte positive rispetto al percorso effettuato.

Stefania Somaré