La ricerca etica in medicina

La ricerca etica in medicina
Pierfranco Conte

«La ricerca indipendente e realmente no profit è possibile anche in Italia: con lo Studio ShortHER andiamo all’ASCO a ricordarlo con grande beneficio per i pazienti»: lo dichiara il professor Pierfranco Conte, direttore di Oncologia Medica 2 presso l’Istituto Oncologico Veneto – Irccs e coordinatore della Rete Oncologica Veneta.
Pierfranco Conte presenterà i dati dello Studio ShortHER il prossimo 5 giugno durante la Breast Cancer Session dell’American Society of Clinical Oncology, il più importante simposio mondiale di oncologia (ASCO, 2-6 giugno, Chicago) con la comunicazione “9 week vs 1 year adjuvant trastuzumab in combination with chemiotherapy: results of the phase III multicentric italian study Short-HER”.
Si tratta di uno studio indipendente e no profit finanziato con il bando 2006 per la ricerca indipendente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), condotto presso 82 ospedali pubblici italiani e che ha reclutato 1254 pazienti con tumore mammario HER2 positivo.
Avviato nel 2007, lo studio Short-HER (Short-HER: Studio multicentrico randomizzato di chemioterapia adiuvante in associazione a Herceptin 9 VS 52 settimane, in pazienti con carcinoma mammario HER2 positivo), coordinato dallo IOV, dall’Università di Padova e dalla divisione di Oncologia Medica dell’Università di Modena, ha reclutato le pazienti nel periodo 2007-2013 con l’obiettivo di fornire una rappresentazione reale dei trattamenti sulla popolazione delle pazienti in riferimento alla durata del trattamento, alla sua tossicità e ai costi anche biologici delle cure somministrate. L’obiettivo del trial è verificare la non inferiorità del trattamento di 9 settimane in confronto con il trattamento standard di 52 settimane.
«Lo studio, i cui dati interessanti saranno presentati a Chicago, è stato disegnato per rispondere a quesiti clinici nell’interesse delle pazienti e della loro qualità della vita, e non per portare a registrazione o rimborsabilità un nuovo farmaco», sottolinea il professor Conte. «Si tratta di una ricerca d’assoluta eccellenza e attualità in quanto risponde pienamente alla richiesta di poter sviluppare studi no-profit che si fa sempre più spazio anche all’interno della comunità medico-scientifica».

Stefania Somaré