Lo scorso 11 agosto la Regione Lombardia ha approvato la legge n. 23 di riforma del servizio socio-sanitario. La legge, che è entrata in vigore con la pubblicazione nel Bur regionale il 14 agosto, si divide in due parti – sanità e sociale – e ha come obiettivo il miglioramento del servizio, con riduzione concomitante dei costi, e la riduzione del carico fiscale per i cittadini. Ecco la riforma per punti:
creazione di un Assessorato unico al Welfare, dedicato alla collaborazione del servizio sanitario regionale con quello sociale
creazione delle Aziende socio-sanitarie Territoriali (Asst), che sostituiranno le vecchie Asl, e che forniranno assistenza sul territorio
maggiore attenzione a malati cronici, anziani e disabili
creazione di un Polo del Bambino, nato dalla fusione degli ospedali Buzzi, Sacco, Fatebenefratelli e Macedonio Melloni
creazione dell’Agenzia di controllo della qualità e della spesa, atta a effettuare maggiori controlli sul servizio
riduzione delle Asl da 15 a 8
utilizzo dell’Agenzia Regionale Centrale Acquisti come centrale unica acquisti per gli appalti
attivazione del reddito di autonomia per favorire inclusione sociale e lotta alla povertà.
Dall’attuazione della riforma sanitaria è previsto un risparmio di circa 300 milioni di euro, che saranno usati per la riduzione fiscale alla cittadinanza.
Stefania Somaré