L’Osservatorio civico sul federalismo in sanità

Operating theatre with nurses and surgeonÈ stato presentato a Roma l’Osservatorio Civico sul Federalismo in Sanità prodotto da Cittadinanza Attiva Onlus e dal Tribunale per i Diritti del Malato. Molti gli aspetti presi in considerazione dall’Osservatorio, che nel complesso delinea una situazione disomogenea lungo lo stivale, tale da determinare cittadini di classe A e classe B, a seconda della Regione di residenza. Prevenzione, accesso alle cure e ai farmaci innovativi, terapia del dolore, procreazione medicalmente assistita, livelli assistenziali e punti nascita, ma anche gestione del rischio clinico, piani sanitari regionali, partecipazione della popolazione alle politiche locali: ognuno di questi aspetti mostra infatti tratti differenti da Regione a Regione, con un Sud che spesso arranca ma anche regioni del Nord che invece che progredire regrediscono. E il dato più allarmante è che nelle aree dove la sanità privata vince sulla pubblica e i ticket sono più alti, con grande onere economico per i cittadini, i livelli assistenziali sono meno garantiti. Il problema principale sembra sempre quello: tutto si concentra sul mero risparmio economico, a discapito della salute degli italiani. «È ora di passare dai piani di rientro, dal debito ai piani di rientro nei Livelli Essenziali di Assistenza, cruciali per la salute dei cittadini e la riduzione delle diseguaglianze. Per andare dietro alla sola tenuta dei conti, oggi alcune regioni in piano di rientro hanno un’offerta dei servizi persino al di sotto degli standard fissati al livello nazionale, ma con livelli di Irpef altissimi e ingiustificabili dai servizi resi. L’Irpef diminuisca proporzionalmente al diminuire del debito, sino a tornare, al momento dell’equilibrio, ai livelli precedenti al piano di rientro», queste le dichiarazioni di Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva.

Stefania Somaré