Domenica 24 marzo è la giornata mondiale per la lotta alla tubercolosi, malattia che fa registrare un aumento dei casi, in particolare nei Paesi dell’Est europeo e soprattutto in forme farmaco resistenti. È disponibile un mix di farmaci per la cura, ma la terapia va assunta per almeno sei mesi. In Italia si contano 5-6mila casi l’anno, il 10-15% sono bambini (non contagiosi, al contrario degli adulti) e ragazzi. Dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma si afferma comunque che il nostro Paese è tra le aree con la più bassa incidenza di Tbc e anche le forme farmaco resistenti sono un problema marginale (poche centinaia di adulti e una ventina di bambini), ma nel resto del mondo (esempio, Ucraina e Sudafrica) si va dal 50 al 70%. E il fenomeno assume i contorni di una vera emergenza sanitaria. La prevenzione è attuabile mediante vaccino, che però non protegge al 100% dall’infezione; in alcuni Paesi è obbligatorio e in altri no, come in Italia, dove viene somministrato solo a certe categorie professionali.
Approfondimenti sulla gestione dei casi sospetti e conclamati, delle linee guida in uso e della prevenzione della Tbc sono disponibili su Tecnica Ospedaliera.