Malattie del cervello e salute intestinale: un progetto ne indaga le connessioni

Carmen Giordano
Carmen Giordano, coordinatrice del progetto Minerva

Si sente spesso dire che l’intestino è il secondo cervello dell’uomo: in effetti lo ricorda anche nella sua forma. Inoltre, come il cervello è in grado di produrre una serie di neurotrasmettitori, l’intestino produce svariati modulatori che servono per coordinare al massimo le funzioni delle sue parti. Presto sarà anche possibile sapere quanto la salute della microflora intestinale influenzi quella delle cellule cerebrali e la fisiologia cerebrale. È al via un ambizioso progetto quinquennale del Politecnico di Milano, finanziato dalla Comunità Europea all’interno del Programma Horizon 2020: Minerva – MIcrobiota-gut-braiN EngineerRd platform to eVAluate intestinal microflora impact on brain functionality. Obiettivo principale del progetto, che ha sede presso il Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica Carlo Natta, è capire se esiste una relazione tra microflora intestinale e malattie degenerative come morbo di Alzheimer e morbo di Parkinson. Alla base dello studio, che vedrà lavorare insieme giovani ricercatori reclutati ad hoc e neurologi e gastroenterologi da tempo impegnati a nello studio di questo genere di interazione, c’è l’ipotesi detta “asse microbiota-intestino-cervello”, ancora non provata.
Spiega Carmen Giordano (nella foto), coordinatrice del progetto: «Minerva si propone di realizzare un’innovativa piattaforma ingegnerizzata multiorgano, prima nel suo genere, basata su tecnologie organ-on-chip all’avanguardia. Essa consentirà di esplorare in modo del tutto nuovo, simulandole su un banco da laboratorio, le connessioni dell’asse microbiota-intestino-cervello in condizioni sia fisiologiche sia patologiche, aprendo così la strada allo studio di nuove strategie terapeutiche. Si tratta di un progetto molto ambizioso: prevede sfide tecnologiche e scientifiche di natura interdisciplinare molto complesse in un ambito che rappresenta una nuova frontiera della ricerca biologica e medica».
La collaborazione tra diversi saperi sarà quindi alla base del progetto. La stessa piattaforma di Minerva è stata disegnata da Giordano con l’aiuto di Diego Albani, ricercatore nell’ambito delle neuroscienze presso l’Irccs Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano e Manuela Raimondi, professore di Bioingegneria presso il Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica del Politecnico.

Stefania Somaré