Malattie rare, Testo Unico approvato anche dal Senato

Il Senato ha approvato il Testo Unico sulle malattie rare: una decisione che chiude un percorso iniziato più di 3 anni e mezzo fa, aprendo di fatto la strada a nuove azioni.

La senatrice Paola Binetti, presidente dell’Intergruppo parlamentare per le malattie rare, racconta: «è stato un percorso lungo, ma siamo riusciti a ottenere la migliore legge possibile nelle condizioni che avevamo. Ora l’applicazione dovrà essere attentamente monitorata perché sia data concreta attuazione a tutte le disposizioni.

Questa legge è un bellissimo esempio di lavoro di squadra, frutto della collaborazione con tutti i soggetti a diverso titolo impegnati nel settore malattie rare, e del sostegno da parte delle diverse aree politiche. Mi auguro che lo stesso spirito collaborativo si veda nei mesi a venire, non solo nei decreti attuativi, ma anche quando si apriranno le possibilità di apportare delle migliorie, e ovviamente anche durante i lavori dell’ormai prossima legge di Bilancio, dove occorrerà stanziare finanziamenti per l’attuazione del Piano Nazionale Malattie Rare».

Cosa prevede il Testo Unico? In primo luogo, il potenziamento dello screening neonatale per individuare precocemente questo genere di malattie, in particolare aggiungendone 40 a quelli già in elenco… un passo importante perché come dimostrano le recenti evidenze relative alla SMA, le terapie tempestive possono dare risultati davvero interessanti.
Non solo: sapere se un neonato svilupperà o meno una malattia rara consente di seguirlo in modo più costante per poter intervenire ogni volta che ve ne sia necessità: non è infatti scontato che i sintomi si presentino subito e che siano immediatamente riconoscibili.

Il Testo richiede anche l’estensione dei LEA a un maggior numero di malattie rare che potranno così avere un proprio codice di esenzione: al momento, su 7.000 malattie rare note, solo poco più di 400 ha un codice esenzione. L’idea è poi di uniformare a livello nazionale la presa in carico diagnostica, terapeutica e assistenziale dei malati rari che, per la prima volta, hanno un testo a loto esclusivamente dedicato.

È poi prevista l’istituzione di un Fondo di solidarietà per sostenere gli invalidi civili al 100% o i disabili con connotazione di gravità ai sensi della Legge 104: questo necessita dell’emanazione, entro tre mesi, di due appositi Decreti, uno in carico al Ministero del Lavoro, di concerto con Ministero della Salute, e l’altro al Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Questi tre decreti sono quelli attuativi, che rendono cioè possibile passare dalla teoria delle parole contenute in una legge alla concretezza dei fatti. Infine, entro 6 mesi dall’entrata in vigore del Testo, servirà anche un Regolamento del Ministero della Salute, di concerto con il Ministero dell’Università e Ricerca, per stabilire i meccanismi di funzionamento degli incentivi fiscali in favore dei soggetti, pubblici o privati, impegnati nello sviluppo di protocolli terapeutici sulle malattie rare o alla produzione dei farmaci orfani.

Ciò significa che l’iter non è ancora davvero finito. Ma non solo. È già noto che alcune delle indicazioni contenute nella legge debbano essere modificate, come per esempio la somma destinata al Fondo di solidarietà, per ora di un milione di euro, cifra considerata insufficiente per supportare tutte le persone con malattie rare che ne hanno bisogno. Cittadinanzattiva ha già dichiarato che seguirà attentamente l’evoluzione della situazione.

Link: https://www.osservatoriomalattierare.it/news/politiche-socio-sanitarie/17968-cosa-prevede-il-testo-unico-malattie-rare-ecco-la-sintesi-della-legge-approvata
Foto: da archivio

Stefania Somaré