Malformazioni urogenitali congenite, il Centro Bonelli della Clinica De Marchi

Il 30-50% di tutte le anomalie neonatali è rappresentato da malformazioni congenite del rene e del tratto urinario, queste ultime presenti a livello di uretere, vescica o genitali. Significa che 3-6 bambini ogni 1000 nati vivi presentano alla nascita una di queste malformazioni.
Le più diffuse sono le uropatie ostruttive, categoria alla quale appartengono l’idronefrosi, il megauretere, l’ureterocele e le disfunzioni delle valvole posteriori dell’uretra.
In generale, i bambini che nascono con queste malformazioni non hanno sintomatologie particolari, ma nel tempo tendono a sviluppare infezioni urinarie. Allora si indaga e si individua il problema.

C’è, però, una soluzione alternativa: individuare la malformazione e iniziare a pianificarne il trattamento sin dalla vita uterina.
Spiega il professor Manzoni, direttore dell’Urologia Pediatrica della Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano: «l’ecografia prenatale ha completamente rivoluzionato il nostro approccio diagnostico permettendoci di identificare delle malformazioni davvero molto precocemente, addirittura quando sono ancora nella pancia della loro mamma. Siamo in grado, infatti, di individuare eventuali problemi anche in bambini che altrimenti risulterebbero apparentemente sani e inizialmente asintomatici. E scoprire il difetto urologico per tempo a volte può davvero fare la differenza».

Infezioni a parte, per così dire, la principale conseguenza di queste malformazioni è l’insufficienza renale e, in alcuni casi, la necessità di essere trapiantati con un nuovo rene. Gli specialisti della Clinica Pediatrica De Marchi dell’ospedale milanese sono punto di riferimento per la diagnosi e il trattamento di queste malformazioni e, insieme al Centro Sergio Bonelli, lavorano alla creazione di percorsi di cura da iniziare sin dall’utero e proseguire dopo la nascita. L’équipe che lavora a questi percorsi è necessariamente multidisciplinare e coinvolge il nefrologo, l’esperto di dialisi e trapianto pediatrico, l’urologo e il chirurgo fetale.

In questa sede vengono trattati i casi più complessi e si pianifica la strategia di intervento personalizzata per i bisogni di ogni bambino: i piccoli pazienti vengono monitorati nel tempo con follow-up programmati e l’équipe offre assistenza lungo tutto il percorso di malattia, dalla diagnosi prenatale fino al trapianto, se questo si rende necessario.
Inoltre, grazie alla collaborazione con l’Associazione per il Bambino Nefropatico (ABN), il Centro Bonelli offre un supporto psicologico anche ai genitori di questi bambini, che alla scoperta della malformazione congenita provano grande preoccupazione e sconforto. Il Centro è stato fondato nel 2017 dalla stessa ABN grazie a un’ingente donazione della famiglia Bonelli, che ha voluto intitolarlo al famoso fumettista milanese.

Stefania Somaré