Trattare i tumori di prostata a stadio avanzato con i radiofarmaci della molecola 177Lu-PSMA: un approccio sperimentare che a oggi in Italia è utilizzato solo presso l’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (IRST) e che è stato l’oggetto di uno studio condotto di recente dalla Medicina Nucleare dell’Istituto in collaborazione con il gruppo di Uro-ginecologia.
Studio cui è stato assegnato il prestigioso Marie Curie Award dall’European Association of Nuclear Medicine (EANM) durante il proprio congresso, tenutosi online a Vienna nei giorni scorsi.

Giovanni Paganelli

A convincere i giudici del valore della ricerca dell’IRST è stato in particolare il disegno di studio grazie al quale si è potuto identificare una categoria di pazienti che possono beneficiare dal trattamento con il radiofarmaco e un altro che invece reagisce meno bene al trattamento e per i quali è meglio usare vie differenti.
PiĂą nel dettaglio, lo studio ha dimostrato l’efficacia di tenere in considerazione i profili genetici dei pazienti per definire il miglior percorso terapeutico.

Il professor Giovanni Paganelli, vicedirettore scientifico IRST IRCCS e coordinatore dello studio, ha commentato: «siamo naturalmente molto soddisfatti, non solo perché si tratta di un premio prestigioso ma soprattutto perché conferma la bontà delle ricerche e degli studi che svolgiamo in IRST.
In particolare, siamo felici di poter offrire ai nostri pazienti trattamenti innovati ed efficaci che ancora non sono entrati nella comune pratica clinica ma che, proprio grazie a questi studi, potranno presto esser trasferiti a beneficio dell’intero SSN».

L’abstract presentato si intitola “Amplificazione del gene del recettore degli androgeni circolanti e resistenza a 177Lu-PSMA-617 in pazienti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione: risultati di uno studio di fase 2”.

Stefania Somaré