105 euro, di cui il 95% destinati dallo Stato, sono stati destinati al miglioramento funzionale e all’ammodernamento delle strutture sanitarie molisane, come previsto dal Programma operativo straordinario 2015-2018.
21 gli interventi previsti, resi possibili, secondo il presidente della Regione uscente, Paolo Di Laura Frattura, «possibili grazie al serio lavoro di riorganizzazione del nostro servizio sanitario regionale condotto in questi 5 anni con una sola priorità: rendere ai i nostri cittadini una sanità di qualità appropriata ed efficiente con servizi distribuiti su tutto il territorio».
L’intervento più importante è, senza dubbio, quello dell’integrazione tra l’Ospedale Cardelli di Campobasso e la Fondazione Giovanni Paolo II: la prima sperimentazione di integrazione di una struttura pubblica con una privata convenzionata.
La posizione della Regione, vicina alle zone sismiche, richiede inoltre l’adeguamento sismico, oltre che tecnologico funzionale e di sicurezza, dell’Ospedale di Termoli e di Agnone.
Una sanità moderna non può poi dimenticare di evidenziare il ruolo dei territori nella gestione e nella presa in carico delle patologie che qui possono essere trattate: a questo scopo, è prevista la ristrutturazione e riconversione in strutture territoriali polivalenti degli ospedali di Venafro e Larino, oltre alla riconversione degli ambulatori di Isernia, Frosolone, Trivento, Bojano, Montenero di Bisaccia, Castelmauro e Termoli in Case della Salute.
Accanto a questi interventi maggiori, vi sono anche la realizzazione di un Centro per la salute mentale a Isernia e l’adeguamento e messa a norma del Centro per la salute mentale di Campobasso.
Da sottolineare, in un periodo storico in cui i parchi tecnologici delle strutture ospedaliere sono spesso obsoleti, l’investimento di 26 milioni di euro per l’acquisto di apparecchiature elettromedicali e di 1,5 milioni di euro per l’acquisto di auto-mediche.
La Regione ha poi deciso di investire nel percorso riabilitativo sanitario di Casacalenda e per la residenza protetta di Poggio Sannita.
Stefania Somaré