Una nuova modalità di gestione per il paziente dimissibile e fragile: studio Mo.Di.Pro.

Lagostena
Adriano Lagostena

I tempi medi di ospedalizzazione dei malati di patologie non chirurgiche stanno lievemente aumentando. Normalmente nella prima settimana di ricovero viene svolta la maggior parte delle operazioni di diagnostica e vengono impostate le più importanti terapie. Negli ultimi giorni prima delle dimissioni le attività assistenziali sul malato decrescono fino quasi a zero. Studi recenti hanno dimostrato come un ricovero prolungato, specialmente nei soggetti più fragili e di età anziana, possa produrre un effetto negativo sul grado di fragilità stesso, accompagnato da una maggiore probabilità di creare condizioni di disabilità, oltre a un aumentato rischio di contrarre malattie iatrogene (ossia infezioni ospedaliere, dovute a eccessiva vicinanza con altri ammalati o al contatto con germi presenti in ospedale). La letteratura stima che l’8% delle giornate di degenza medica siano da imputarsi a cause non cliniche e ulteriore dato disponibile è che dalla dodicesima notte di ricovero i pazienti riportino un peggioramento dell’indice prognostico di mortalità a breve (un mese) e lungo-termine (un anno) rispetto al valore del suddetto indice all’ingresso in ospedale. Conseguenza di ciò è un peggioramento dello stato di salute del paziente oltre al sostenimento di costi da parte dell’Ente che non apportano benefici al paziente (si pensi che ogni giornata di degenza media medica costa 534 €/die (Fonte N.I.San.). L’idea è quindi quella di realizzare una struttura di dimissione protetta – il cui prototipo è stato posto, per motivi di sicurezza, contiguo all’ospedale – dove poter ospitare persone che possono essere dimesse dal ricovero ospedaliero ma che non hanno possibilità immediata di tornare al domicilio.

Tale struttura è costruita e organizzata in modo tale che assomigli molto di più a un ambiente casalingo piuttosto che a un ospedale, in modo da far sentire l’ospite come se fosse “a casa”. Durante lo studio verranno utilizzati e testati sensori elettronici automatici di ultima generazione che permetteranno all’équipe di medici di seguire anche a distanza lo stato di salute degli ospiti della residenza temporanea. Il progetto Mo.di.Pro., acronimo di MOdello organizzativo, architettonico, tecnologico di DImissione PROtetta per soggetti con “dimissione difficile”, affronta la sfida mediante l’integrazione tra l’ambito organizzativo, domotico e clinico. Il prototipo ha come obiettivo principale quello di valutare la fattibilità dello studio e analizzarlo sotto diversi punti vista: stato di salute dei pazienti, impatto economico, implementazione di software che consentano di rielaborare i dati e lanciare un allarme qualora il paziente sia in difficoltà, impatto di questa struttura sull’ospedale. Uno degli obiettivi è che dal prototipo si passi a un modello esportabile e ripetibile in diverse condizioni (casa, albergo, residenza, casa protetta ecc.). Infine, si ricorda che tale progetto nasce dalla collaborazione tra l’E.O. Ospedali Galliera, l’Università degli Studi di Genova (DSA, Dipartimento di Scienze per l’Architettura) e DIBRIS (Dipartimento di Informatica, Bioingegneria, Robotica e Ingegneria dei Sistemi) e RIHEALTHY. Mo.di.Pro. ha inoltre visto donazioni di aziende del settore.

(abstract della relazione presentata dal dott. Adriano Lagostena, direttore generale dell’E.O. Ospedali Galliera di Genova in occasione del convegno “Ingegnerizzazione della Sanità. Strategie e tecnologie al servizio del paziente”, organizzato da Tecnica Ospedaliera nell’ambito di Exposanità il 20 maggio 2016)