Puglia, crocevia tra innovazione e salute: il potenziale del settore dei dispositivi medici

In Puglia, innovazione e produzione camminano fianco a fianco nel settore dei dispositivi medici che oggi conta 167 aziende attive e oltre 2.000 professionisti, molti dei quali con un profilo altamente qualificato.
In un territorio in cui la ricerca non è solo un obiettivo, ma un’autentica pratica quotidiana, nel 2023 sono stati investiti 18 milioni di euro in attività di ricerca e sviluppo, con quasi un dipendente su dieci impiegato direttamente in questo ambito.

La Regione Puglia si distingue per un ecosistema integrato che mette in rete imprese, università, poli tecnologici e centri d’eccellenza. Cinque i principali hub dell’innovazione: da InnovaPuglia al distretto H-Bio Puglia, passando per Distretto tecnologico dell’informatica e dell’innovazione Tecnopolis, il Centro per le Nanotecnologie Biomolecolari e il Salento Biomedical District. È da queste realtà che nascono soluzioni avanzate per la salute, a beneficio non solo del sistema sanitario nazionale, ma dell’intero Paese.

Il settore rappresenta circa il 4% del comparto nazionale, un dato che riflette il fermento imprenditoriale e scientifico pugliese. Le potenzialità non mancano, grazie anche alla presenza di due università, un politecnico tra i più importanti d’Italia e un tessuto digitale in forte espansione. Tuttavia, è necessario colmare il divario nella spesa pro capite in R&S e rafforzare il dialogo tra ricerca accademica e industria.

Nel contesto delle celebrazioni per i 40 anni di Confindustria Dispositivi Medici, la tappa di Bari è stata l’occasione per valorizzare un modello virtuoso che merita attenzione e investimenti: un laboratorio d’innovazione dove tecnologia, salute e territorio si incontrano per costruire il futuro del sistema sanitario.

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