Ocse: sanità italiana in buono stato, ma attenzione alla qualità

Lo scorso 15 gennaio 2015 sono stati presentati presso l’Auditorium ministeriale di Lungotevere Ripa, a Roma, i risultati del Rapporto Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) dal titolo “Revisione Ocse sulla qualità dell’assistenza sanitaria in Italia“. Buone le notizie per il nostro Paese. Il Rapporto ha infatti messo in evidenza che la qualità dell’assistenza fornita in Italia è buona: “gli indicatori di salute della popolazione italiana sono tra i migliori nell’area Ocse. L’Italia è al quinto posto tra in Paesi Ocse nell’aspettativa di vita alla nascita, 82.3 anni. I tassi di ricovero ospedaliero per asma, malattie polmonari croniche (Bpco) sono tra i più bassi dell’area Ocse e quelli di mortalità a seguito di ictus o infarto sono ben al di sotto della media Ocse”. Esistono però ancora delle disparità nella qualità sanitaria tra una Regione e l’altra: per fare un esempio, un attacco d’asma in Sicilia è cinque volte superiore rispetto alla Toscana e i ricoveri ospedalieri per malattie polmonari croniche variano del doppio, con 1,5 ricoveri per mille abitanti in Piemonte e 3,07 in Basilicata. Il Rapporto sottolinea però anche che, a parità di potere d’acquisto, l’Italia spende meno per la sanità dei limitrofi Austria, Francia e Germania. Il suggerimento è che ci si concentri sulla qualità dei servizi, preservandola dai tagli alla spesa.

Stefania Somaré