Oculistica: un nuovo servizio a Brescia

Le evidenze scientifiche dicono che i nati pretermine sono maggiormente predisposti a sviluppare difetti della vista come miopia, astigmatismo, ipermetropia e strabismo, ma non solo.

Questi neonati possono essere colpiti da retinopatia che, se non trattata in modo tempestivo, può determinare cecità nel soggetto.

Per offrire un percorso oculistico efficace e intervenire per tempo sui casi di retinopatia, l’Istituto ospedaliero Fondazione Poliambulanza di Brescia ha avviato il servizio di Oculistica Neonatale e Pediatrica.

Al suo interno, uno strumento di ultima generazione, RETCAM3, che permette di visualizzare in tempo reale il fundus dell’occhio del neonato, fotografandone la cornea, il cristallino e l’angolo camerulare e la retina ad ampio campo (130°).
Il dispositivo consente inoltre di ottenere un’immagine del circolo vascolare retinico, rendendo ben visibili le aree ischemiche e le alterazioni vascolari tipiche della retinopatia.

Le immagini possono quindi essere salvate in un database ed essere confrontate con le successive, potendo così monitorare l’evoluzione della retina. Avere le immagini digitali salvate permette inoltre di sfruttare la telemedicina nel momento in cui un oculista avesse bisogno di un confronto con un collega: l’oculistica neonatale è una disciplina in formazione e poter dipanare eventuali dubbi con colleghi esperti può fare la differenza nella diagnosi e nell’approccio al neonato.

Il servizio di Oculistica Neonatale e Pediatrica del Poliambulanza afferisce un team multidisciplinare di esperti che si fa carico dei neonati dalla diagnosi in poi.

Il trattamento precoce della retinopatia prevede una fotoablazione con laser a diodi per eliminare le aree ischemiche e impedire che intacchino il resto della retina. Al momento questo screening è richiesto solo per i neonati pretermine, in particolare i nati prima della 32 esima settimana di gestazione e con peso inferiore ai 1500 g. La Fondazione Poliambulanza vorrebbe però estendere lo screening anche ad altre categorie a rischio.

Stefania Somaré