AmTrust Assicurazioni ha reso ufficiali i risultati del primo Osservatorio Covid MedMal, incentrato sulle denunce deposte a sfavore di sanitari e strutture sanitarie in periodo pandemico.
430 le strutture sanitarie, pubbliche e private, prese a campione per l’indagine. In tutto, in questi due anni, l’assicurazione ha ricevuto 530 richieste di risarcimento danni: l’80% per gli ospedali pubblici e il 20% per quelli provati.
Interessante osservare però che, nel periodo considerato, c’è stato un cambiamento importante: se inizialmente vi sono state denunce anche a carico di strutture private, queste sono via via diminuite, tanto che nella terza ondata il 95% delle denunce è rivolta a strutture pubbliche.
Mutevole anche l’andamento regionale e temporale delle denunce: queste sono infatti aumentate in numero durante le varie ondate, spostandosi anche lungo lo stivale. Per la precisione, durante la prima ondata la maggior parte delle denunce è arrivata al Nord, nelle Regioni più colpite dal Covid-19: qui sono state inviate il 52% di tutte le richieste di risarcimento. Già durante la seconda ondata le cose erano diverse.
Anzitutto, si è assistito a un incremento del +51% delle denunce, come se la paziente degli italiani fosse diminuita… e in secondo luogo si è visto aumentare il numero di denunce dal Sud del Paese, tanto che nella seconda ondata qui si è registrato un +73% di denunce rispetto al Nord. Percentuale salita al + 109% durante la terza ondata.
In generale, il 38% delle richieste è pervenuto da Regioni del Nord, l’11% da Regioni del Centro e il restante 51% da Regioni del Sud. Anche il periodo intercorso tra evento dannoso e richiesta di risarcimento è mutato nel corso del tempo: nei primi mesi di pandemia ci volevano anche 9 mesi prima di fare richiesta, mentre ora i pazienti denunciano anche dopo 1 mese e mezzo.
Chi è il paziente medio che effettua questa denuncia? Tipicamente rientra nella fascia di età 51-60 anni. Per quanto riguarda i danni da risarcire, nel 44% dei casi sono presunti danni lievi, mentre nel 42% dei casi si parla di danni gravi e morte: si tratta, in questo secondo caso, di 224 sinistri denunciati, riferiti nel 95% a pazienti e nel 5% a operatori sanitari, dei quali il 47% avvenuti in ospedali pubblici del Sud Italia.
Il restante 11% dei casi è riferito a danni di moderata entità. Nel 91% dei casi le denunce sono di carattere civile. Nell’86% dei casi la richiesta parte da una potenziale responsabilità sanitaria, mentre nell’11% coinvolge il datore di lavoro, magari per cattiva gestione del contrasto alla diffusione del Sars-CoV-2. Solo il 2% dei casi rientra nella sfera “lesioni generali” e l’1% in “danni materiali”.
Al momento della pubblicazione, il 76% dei sinistri è ancora aperto, mentre il restante 24% non ha avuto seguito. Si osserva, infine, che il 61% delle pratiche senza seguito viene chiuso entro i 3 anni dalla data di denuncia, mentre il 92% entro i 6 mesi.
Stefania Somaré