Il parto in acqua è molto richiesto nei Paesi del Nord Europa, dove i neonati vengono al mondo per l’80% in questo modo, ed è sempre più desiderato anche dalle neomamme italiane, che iniziano a coglierne gli aspetti positivi sia per loro stesse sia per i nascituri.
Cinzia Piola, coordinatrice ostetrico-infermieristica del Dipartimento Materno-Infantile dell’Ospedale San Giuseppe di Milano, Gruppo MultiMedica, spiega: «i benefici dell’acqua sono numerosi non solo durante il parto ma anche durante tutta la gravidanza e il travaglio.
L’acqua, diminuendo la pressione addominale, alleggerisce il peso della pancia rendendo i movimenti più agili e semplici e favorendo la libertà di movimento della futura mamma, che più facilmente assumerà le posizioni che in ogni momento la aiuteranno maggiormente a gestire il dolore delle contrazioni.
Seguire l’istinto e muoversi in risposta a esso è infatti il modo migliore che la mamma ha a disposizione per rendere il parto più fluido: il bambino troverà i diametri migliori per ruotare e scendere attraverso il canale del parto e i tessuti materni subiranno minori traumi.
L’acqua calda modifica la percezione del dolore: non lo annulla ma lo rende più gestibile, regola la pausa tra una contrazione e l’altra permettendo alla partoriente di godere dei benefìci della pausa per riposare e ricaricare le energie, preparandosi così ad affrontare la contrazione successiva. Il potere rilassante dell’acqua potrebbe anche favorire la dilatazione del collo dell’utero e quindi un travaglio più veloce. La mamma è sempre libera di uscire dalla vasca quando ne sente la necessità: alcune donne amano il comfort dell’acqua durante il travaglio ma hanno bisogno di uscire quando il bambino nasce e questa deve sempre essere considerata una possibilità».
Per il bambino, poi, nascere in acqua tiepida significa passare da un ambiente subacqueo a un altro, riducendo quindi l’impatto del momento.
«Una volta adagiato tra le braccia della mamma, la reazione al passaggio da caldo a freddo stimolerà nel bambino l’istinto della respirazione. Non tutte le donne, però, possono accedere al parto in acqua: è necessario che gravidanza e travaglio siano fisiologici e nei giusti tempi. Inoltre i parti gemellari non possono essere contemplati». Per consentire alle proprie pazienti di vivere questa modalità di parto, l’Ospedale San Giuseppe si è dotato di una nuova sala parto all’avanguardia, ovviamente con apposita vasca.
Stefania Somaré