Patologie reumatiche: due nuove campagne per diagnosi precoci

Prof. Mauro Galeazzi

Sono piĂą di 150 le patologie reumatiche note, suddivise in 3 categorie: degenerative, come l’artrosi; infiammatorie, come l’artrite; dismetaboliche, come la gotta.

Si stima che 1 italiano su 5 ne sia colpito, principalmente donne che hanno una predisposizione genetica.

Generalmente interessano le articolazioni, le ossa e la muscolatura, deformandole, gonfiandole, infiammandole e portando sempre dolore e spesso disabilitĂ .

Non è un caso se in Italia ogni anno i ricoveri per queste patologie sono 600.000, se il 32% degli anziani assume antinfiammatori e antireumatici e se il 25% assume vitamina D e A per l’osteoporosi.
Nel complesso, i costi per l’assistenza socio-sanitaria di queste patologie si aggira intorno ai 4 miliardi l’anno. Eppure sono patologie per cui esiste possibilitĂ  di prevenzione, legata agli stili di vita, e che se diagnosticate nelle loro fasi iniziali possono essere gestite.
Con i nuovi farmaci si possono, infatti, evitare la maggior parte delle disabilità. Occorre però che i cittadini non sottovalutino i sintomi e che i medici di medicina generale li riconoscano per inviarli dagli specialisti.

Ecco quindi che la SocietĂ  Italiana di Reumatologia ha lanciato due iniziative volte ad aumentare la consapevolezza della cittadinanza su questi temi.
La prima si chiama “No, grazie” ed è rivolta agli over 65 e si terrĂ  nei centri anziani, dove i reumatologi parleranno di prevenzione e controllo dei sintomi. La seconda è #Reumadays 2019, durante la quale gli specialisti della SIR andranno in 11 piazze italiane a distribuire materiale informativo, incontrare i cittadini per consulti e fare dimostrazioni degli esami diagnostici.
Le tappe saranno Mantova, Ferrara, Roma, Milano, Bari, Catania, Cosenza, Genova, Torino, Trento e Napoli.

Il professor Luigi Sinigaglia, presidente eletto della Società Italiana di Reumatologia, sottolinea: «in tutta Europa le malattie reumatologiche rappresentano la prima causa di dolore e disabilità. Presentano sintomi precisi che vanno segnalati tempestivamente a un medico specialista. Spesso questo non avviene e a volte possono trascorrere anche sette anni dalla comparsa dei primi sintomi al momento in cui viene formulata la diagnosi corretta. Aumentare la consapevolezza dei cittadini è il primo passo per ridurre ritardi che possono essere anche fatali».

«Le cause e i meccanismi dello sviluppo delle patologie reumatologiche sono ancora sconosciuti», prosegue il professor Guido Valesini, consigliere nazionale SIR. «Diversi studi scientifici hanno tuttavia dimostrato che le malattie possono essere influenzate da alcuni fattori modificabili come fumo o obesità. Soprattutto tra gli anziani non vi è ancora una corretta cultura della prevenzione e del benessere.
Dopo i 65 anni d’etĂ  un italiano su dieci è tabagista, il 42% è in sovrappeso e il 15% addirittura obeso. Durante i nostri incontri nelle piazze e nei centri per la terza etĂ  ribadiremo anche l’importanza di seguire sempre stili di vita sani ed equilibrati».
Essenziale è anche il ruolo dell’alimentazione che, come per altre patologie, può essere un discrimine per molte malattie.

Stefania Somaré