Nell’ambito della campagna “Fare di più non significa far meglio – Choosing Wisely Italia”, sono state stilate nuove linee guida per evitare trattamenti inappropriati sui giovani italiani.
In particolare, sono cinque le indicazioni rivolte ai pediatri di libera scelta da parte della Federazione Italiana Medici Pediatri.
1. Non prescrivere farmaci (per aerosol e/o sistemici) in caso di bronchiolite, neanche cortisonici, dal momento che non ci sono evidenze che funzionino davvero e riducano il rischio di ricovero.
2. Non fare diagnosi di infezione delle vie urinarie in base al solo esame colturale delle urine: quest’ultimo, senza avere indicazioni sui leucociti e nitriti presenti nelle urine, non è da considerarsi significativo.
3. Non trattare sistematicamente una febbre in assenza di altri sintomi. Se si decide di trattare, fare ricorso a dosaggi appropriati, evitando l’uso combinato/alternato di paracetamolo e ibuprofene.
4. Non utilizzare farmaci cortisonici per via sistemica per il trattamento della febbre.
5. Non utilizzare terapia nasale topica attraverso doccia nasale micronizzata con farmaci non specificamente autorizzati per questa via di somministrazione.
Queste cinque raccomandazioni sono frutto della discussione di mille specialisti e si trovano, oltre che sul sito di Choosing Wisely, nella sezione Sistema Nazionale Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità.
Maria Doria, segretario nazionale alle attività scientifiche ed etiche della FIMP, ha sottolineato: «siamo arrivati a queste cinque raccomandazioni attraverso un’indagine e una riflessione interna che ha coinvolto oltre 1.040 pediatri di famiglia.
In un primo momento abbiamo individuato 16 pratiche cliniche considerate a rischio di inappropriatezza. Tra queste ne sono state selezionate cinque.
Con questo nuovo documento vogliamo dare un contributo utile a limitare l’utilizzo di pratiche cliniche non confermate dalle evidenze scientifiche ma ancora diffuse sia tra i medici che tra le famiglie. La promozione delle buone pratiche clinico-assistenziali e terapeutiche, come già abbiamo fatto sul tema dell’utilizzo giudizioso degli antibiotici, rappresenta uno dei principali obiettivi di FIMP per garantire la migliore salute possibile ai bambini che seguiamo.
L’Italia, infatti, è ai primi posti in Europa per numero di esami prescritti e per utilizzo di alcuni farmaci, tra cui gli antibiotici. E questo vale anche per le cure pediatriche. Si tratta di un problema importante sia dal punto di vista della salute pubblica sia delle politiche sanitarie.
Incrementare l’appropriatezza e ridurre il numero dei test diagnostici e dei trattamenti inutili può portare, oltre che a una migliore salute soggettiva e di comunità, anche a cospicui risparmi di risorse, da reinvestire in altri settori dell’assistenza medica».
Stefania Somaré