Piattaforma MULTI-SITA, scacco a funghi e batteri resistenti

Creare una rete clinica per il monitoraggio del fenomeno dell’antimicrobicoresistenza, sviluppare studi di ricerca nazionali per accelerare le conoscenze sui meccanismi di (re)azione e resistenza delle infezioni batteriche e fungine, propedeutici all’identificazione di migliori strumenti di diagnosi e sviluppo di farmaci antibatterici ed antifungini dedicati.

Sono questi alcuni degli obiettivi di MULTI-SITA: una piattaforma di studi osservazionali coordinata dall’Irccs Ospedale Policlinico San Martino di Genova, varata e implementata da SITA (Società Italiana di Terapia Antinfettiva), che coinvolge attualmente 22 Centri di infettivologia su tutto il territorio nazionale.

MULTI-SITA

Il nome è esplicativo del significato e del valore di questo progetto dinamico. MULTIpli sono gli obiettivi di questa piattaforma che intende, primo fra tutti, controllare in maniera centrale non solo a livello europeo come nel contesto attuale, e in maniera più puntuale le dinamiche delle infezioni resistenti contribuendo a migliorare la reattività del sistema.

Ciò consentirà di coordinare i know-how, in un’ottica di networking, dei MULtipli centri infettivologi di elevata expertise – 22 ma di cui si stima un ulteriore coinvolgimento e partecipazione – presenti sul territorio, ma anche di sviluppare studi nazionali funzionali all’update e upgrade della conoscenze in tema di meccanismi e reazioni di antimicrobicoresistenza.

Un fenomeno divenuto una emergenza sanitaria e di salute pubblica globale e di difficile contenimento anche in Italia, che la piattaforma MULTI-SITA intende contrastare.
SITA, in funzione delle solide esperienze di conduzione di studi nazionali in tema di infezioni batteriche e fungine, è in qualche modo la mente e la titolare del progetto che sarà reso possibile dal coordinamento di tutti i centri aderenti.

Una regia centrale

È la prima priorità per contrastare il fenomeno, crescente negli ultimi decenni, dell’antimicrobicoresistenza.
«In Italia non abbiamo un sistema di monitoraggio centrale delle infezioni da microrganismi resistenti», spiega Matteo Bassetti, presidente SITA, direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Irccs Ospedale Policlinico San Martino di Genova e professore ordinario di Malattie Infettive all’Università degli Studi di Genova.

«I dati di cui disponiamo vengono raccolti a livello europeo e riguardano solo le percentuali di resistenza, ad eccezione di alcune sorveglianze specifiche attivate una tantum.

Con la piattaforma MULTI-SITA avremo finalmente modo di monitorare strettamente i vari tipi di microrganismi, producendo delle solide evidenze su quanto i vari microrganismi resistenti impattano sulla salute pubblica e quindi sulle ricadute a livello di morbidità, di mortalità, di lunghezza della degenza; ma anche sulla pratica clinica quotidiana nella gestione di queste infezioni, sia per quanto riguarda la diagnostica, che, soprattutto, per quanto riguarda l’utilizzo dei farmaci antibiotici e antifungini, vecchi e nuovi».

Fare rete su questi diversi aspetti, avvalendosi dell’expertise di più centri di infettivologia, permetterà al territorio di essere reattivo e pronto a contrastare le emergenze, fino alle sfide quotidiane che il fenomeno dell’antimicrobicoresistenza pone e propone.

Fare ricerca

È un altro importante obiettivo del progetto: senza ricerca non esiste nuova conoscenza e opportunità per “arrestare” la crescita e la diffusione del fenomeno.
La piattaforma rappresenta lo strumento, necessario e cruciale, per garantire alcuni obiettivi: un’adeguata reattività e risposta della ricerca italiana alle sfide delle infezioni batteriche e fungine e alla loro straordinaria dinamicità, la migliore comprensione, e quindi al contrasto della diffusione dell’antimicrobicoresistenza nel Paese, il miglioramento approccio terapeutico al paziente con infezioni da patogeni resistenti agli antimicrobici, lo sviluppo di farmaci dedicati.
Sono stati già avviati 4 progetti: alcuni primi risultati si stimano disponibili già del 2023, gli altri a venire.

«Attualmente è stato completato uno studio i cui dati sono in fase di analisi e prossimi alla pubblicazione, mentre altri 3 sono in corso», dichiara Daniele Roberto Giacobbe, segretario SITA, dirigente medico di Malattie Infettive all’Irccs Ospedale Policlinico San Martino di Genova e assistant professor di Malattie Infettive all’Università degli Studi di Genova.

«L’obiettivo più importante della piattaforma MULTI-SITA è aumentare la qualità della ricerca e della reattività della conduzione degli studi su queste patologie molto dinamiche.
Per esempio, grazie a questa piattaforma informatica specifica riusciremo a dare una risposta più tempestiva all’azione di patogeno particolarmente resistente, oppure infezioni batteriche o fungine che colpiscono pazienti già debilitati da altre patologie, tra cui le infezioni in pazienti con Covid-19.

Tale piattaforma e i dati raccolti sono supervisionati da uno staff dedicato, dandoci la possibilità di avere un feedback in tempo reale sulla qualità del dato stesso, il cui valore è aumentato e favorito dalla partecipazione al progetto di Centri di alta specializzazione. Tutti fattori che offrono alla ricerca risultati scientifici più solidi, più applicabili al paziente e al miglioramento delle cure».

I centri aderenti

Si sono uniti nel corso degli anni all’Irccs Ospedale Policlinico San Martino di Genova che pre primo ha approvato il progetto nel 2020, altri ventidue centri italiani: Policlinico Sant’Orsola di Bologna, IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, AO Santa Croce e Carle di Cuneo, AOU Careggi di Firenze, Policlinico Riuniti di Foggia, Ospedale Galliera di Genova, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma, ASST Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano, Terapia Intensiva Policlinico Paolo Giaccone di Palermo, Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, Irccs Ospedale San Raffaele di Milano, AO SS.

Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, Ospedale di Portogruaro, Ospedale Città di Castello, Azienda Ospedale-Università di Padova, AOU Mater Domini di Catanzaro, Istituto Ismett di Palermo, Policlinico San Matteo Fondazione Irccs di Pavia, Azienda Ospedaliero-Universitaria Senese di Siena, Ospedale San Paolo di Savona, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Sassari. Il numero di strutture partecipanti è destinato a crescere: ulteriori centri hanno avviato il necessario iter approvativo, e altri hanno recentemente inviato a SITA una richiesta di adesione al progetto.