Il secondo libro bianco di Welfair è un documento operativo di proposte per “Proiettare nel futuro le cure universali”, come recita il titolo.
La costruzione del documento ha visto il coinvolgimento di oltre 600 relatori intervenuti e si basa su un metodo partecipativo di cui il documento rappresenta la sintesi finale.

Transizioni rivoluzionarie per il settore sanitario

Al centro della scena tre grandi transizioni estremamente determinanti per il settore sanitario: quella demografica, che vede un progressivo e inesorabile invecchiamento della popolazione, crescenti bisogni di salute e quindi la necessità di un potenziamento delle politiche di prevenzione.

Quella manageriale, dal momento che la governance è un punto essenziale per l’innovazione e per tradurre in pratica l’innovazione proposta dal DM 77, unitamente alla formazione degli operatori e infine quella tecnologica, che vede al centro i processi di digitalizzazione, in particolare nell’ottica di portare le cure sempre più vicine al cittadino.

Le proposte del libro bianco

Tra le priorità del libro bianco l’urgenza di superare il modello a silos favorendo un’offerta centrata sui bisogni di salute, che veda il coinvolgimento di enti locali, volontariato, associazionismo. Essenziale altresì ripensare all’origine finanziamento e orizzonte del SSN alla luce dei nuovi bisogni di salute, delle nuove conoscenze e tecnologie disponibili, e rendere la digitalizzazione realmente inclusiva e al servizio della prossimità.

Per far questo, il libro bianco individua alcuni punti essenziali: prevenzione, governance, sostenibilità, medicina specialistica e quindi persone, digitalizzazione e dati, avanzando proposte concrete a partire dall’estensione di screening neonatali su tutto il territorio nazionale e percorsi di prevenzione nelle scuole; potenziare la ricetta dematerializzata, rendere interoperabili i dati sanitari per cura e ricerca puntando, a quest’ultimo riguardo, a promuovere partnership pubblico-privato e coinvolgere anche soggetti del terzo settore e sanità integrativa.

Si propone, inoltre, di sburocratizzare la sanità, superando il rinnovo annuale dei piani terapeutici per pazienti cronici e utilizzando la televisita per la certificazione di malattia. Con riguardo alla medicina specialistica, potenziare i servizi di psicologia all’interno degli istituti penitenziari, affrontare il tema della chirurgia vascolare tramite l’istituzione di una Rete per le Urgenze Vascolari Tempo-Dipendenti e il coordinamento nazionale per l’arteropatia. E infine rivedere il tariffario LEA per la cataratta, assicurandosi che la sanità pubblica e convenzionata non operi in perdita e prevedendo un riconoscimento maggiorato per gli interventi didattici.

Il tutto potenziando la formazione e la tutela del personale sanitario, sempre più oggetto di aggressioni, implementando l’utilizzo della tecnologia e dei dati sanitari in ottica One Health.

Semplificazione e innovazione nella governance

«Da tutti i tavoli di confronto emerge un filo rosso comune – ha sottolineato Enzo Chilelli, presidente del Comitato degli Esperti Faresanità e coordinatore del Comitato Scientifico di Welfair – la necessità di semplificare, sia per gli operatori che per i pazienti. In un’epoca in cui crescono i bisogni di salute, mentre si registrano limiti nell’organico e forti vincoli nei finanziamenti, l’unica vera fonte di nuove risorse per le cure risiede nell’innovazione della governance. Questo significa generare risparmi attraverso una gestione manageriale efficace e un uso intelligente delle tecnologie, del tempo e delle energie. L’innovazione nei modelli di cura rappresenta oggi la leva più importante per garantire nuovi finanziamenti ai servizi rivolti alle persone».

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