La pandemia di questi mesi ha richiesto una riorganizzazione dei percorsi chirurgici per garantire la sicurezza anche dello staff di sala operatoria.

Uno studio italiano che ha coinvolto l’Ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, l’Ospedale di Treviso e l’Università di Catanzaro ha voluto valutare l’impatto dell’uso dei dispositivi di protezione individuale e di un aerosol box nel prevenire il contagio tra pazienti Covid positivi e personale sanitario (Bianco, F., Incollingo, P., Grossi, U. et al. Preventing transmission among operating room staff during Covid-19 pandemic: the role of the Aerosol Box and other personal protective equipment. Updates Surg, 2020).

In particolare l’aerosol box è stato indicato per la prima volta da un medico di Taiwan come strumento di protezione durante le fasi di intubazione ed estubazione: queste sono, infatti, procedure durante le quali si crea spesso dell’aerosol, che è agente di trasmissione dei virus respiratori.

Uno studio del 3 aprile 2020 condotto da ricercatori di Boston ha indicato l’uso di un box come questo come fondamentale per proteggere il personale di sala operatoria dagli aerosol del paziente, evidenziando che senza questa protezione aggiuntiva a fine intervento tutto lo spazio circostante il tavolo operatorio, compresi gli abiti e i dpi degli operatori, sono contaminati con droplet del paziente.

L’aerosol box è, di fatto, un cubo di policarbonato con apposite aperture pensate per consentire al personale di sala operatoria di lavorare in sicurezza sul paziente. Si tratta di un dispositivo a basso costo, facile da costruire e che può essere sanificato a fine intervento per riutilizzarlo in un secondo tempo.

Lo studio retrospettivo ha valutato l’uso di dpi e di un aerosol box con misure 60x60x40 cm in 6 pazienti Covid positivi, tutti sottoposti a procedura laparoscopica urgente per problematiche al tratto gastrointestinale.

L’intubazione è stata condotta attraverso 4 aperture circolari del box, due posteriori e due laterali.
Gli interventi sono stati condotti in sala operatoria con pressione negativa, come suggerito nelle indicazioni per gli interventi su soggetti infetti.

Anche se la presenza del box rende più difficoltose alcune procedure, l’opinione degli autori è che questo strumento di protezione vada utilizzato, insieme ai dpi: ci sono ancora alcuni aspetti relativi al Covid-19 che devono essere chiariti, come per esempio la possibilità che questo venga trasmesso anche da liquidi presenti nel tratto gastrointestinale.
Mentre la ricerca indaga per trovare risposte ai tanti quesiti ancora aperti, occorre quindi usare la massima prudenza per proteggere personale sanitario e pazienti.

Stefania Somaré