Qualità ed equità di accesso al servizio sanitario, la richiesta dei cittadini

Il 79% degli italiani ritiene che assicurare qualità ed equità di accesso al servizio sanitario sia da intendersi come una priorità assoluta per i prossimi cinque anni.
È quanto emerge dal nuovo State of Science Index (Sosi), l’indagine globale sullo stato della scienza condotta da Ipsos per la multinazionale 3M.

Il ruolo della scienza e le priorità future per gli intervistati
I dati provenienti dallo State of Science Index mostrano che la stragrande maggioranza delle persone a livello mondiale (97%), dopo l’esperienza della pandemia e la rapida risposta offerta dalla comunità scientifica, crede che la scienza possa aiutare a risolvere le più importanti sfide della società. In Italia questo dato sale al 98%.

Prima della pandemia, nel 2019, «il 42% dei partecipanti a livello mondiale che dichiaravano di non trovare la scienza noiosa, erano interessati al tema perché la comunità scientifica avrebbe potuto risolvere i problemi mondiali», si legge nel comunicato stampa sui risultati raccolti durante l’analisi.
Inoltre, risulta che gli italiani diano la priorità a quattro tipi di sfide: cure per le malattie croniche (71%), trattamenti per il cancro (70%), soluzioni per problemi legati alla salute mentale (49%), vaccini per future pandemie (44%).

Metodologia dell’indagine

L’indagine sullo Stato della Scienza di 3M (SOSI) presenta una ricerca originale, indipendente e rappresentativa a livello nazionale (basata sui dati demografici del censimento) condotta nel 2022 dalla società di ricerca globale Ipsos tramite una combinazione d’interviste online e offline.

La ricerca presentata quest’anno è stata condotta nel periodo compreso tra il 27 settembre e il 17 dicembre 2021, in 17 paesi su 1.000 soggetti adulti appartenenti alla popolazione generale (18+) in ciascuno dei seguenti Paesi: Australia, Brasile, Canada, Colombia, Cina, Francia, Germania, India, Italia, Giappone, Messico, Polonia, Singapore, Corea del Sud, EAU, Regno Unito e Stati Uniti.

I risultati europei si basano sugli intervistati di: Francia, Regno Unito, Italia, Germania e Polonia.
Al livello di confidenza del 95%, il margine di errore è pari a ± 0,8 punti percentuali a livello globale per tutti i 17 Paesi ed è pari a ± 3,1 punti percentuali per ciascun singolo Paese. Per confrontare tutte le tendenze della ricerca Sosi, è stata usata una media di monitoraggio di 10 Paesi con un margine di errore pari a ±1,0 punti percentuali.
I Paesi all’interno di tale media comprendono Brasile, Canada, Cina, Germania, Giappone, Messico, Polonia, Singapore, Regno Unito e Stati Uniti.

La scienza è un’alleata per supportare le sfide della società

Marc Routier, presidente di 3M Italia ha commentato: «la pandemia ha acceso i riflettori sullo status del servizio sanitario in Italia. La nostra ultima indagine State of Science Index ha evidenziato la necessità generale di promuovere miglioramenti urgenti per garantire a tutti un servizio sanitario di qualità.
Stando ai dati raccolti, gli italiani riconoscono alla scienza un ruolo cruciale per affrontare questa sfida e sembra che la pandemia abbia contribuito ad accrescere ancora di più questa consapevolezza, con la maggioranza degli italiani, il 98%, che ora reputa la scienza in grado di risolvere le sfide più importanti della nostra società”.

Continuità delle cure ospedale-territorio

In questo scenario, lo State of Science Index evidenzia anche che «oltre la metà degli italiani intervistati (52%) ritiene che collaborare con il settore sanitario e le istituzioni per migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria sia tra le principali iniziative cui le aziende dovrebbero dare la priorità in futuro».

«La continuità delle cure deve essere uno dei principali obiettivi del nostro Sistema Sanitario Nazionale», ha commentato Sara Agnolucci, Scientific Affairs di 3M Italia, «intesa sia come continuità e integrazione tra i diversi professionisti in un quadro unitario, sia come continuità tra i diversi livelli di assistenza, soprattutto nel delicato passaggio da ospedale a territorio».

Chiara Cominoli